79mila contratti a tempo indeterminato attivati nei primi due mesi del 2015: il 38,4% in più rispetto a gennaio-febbraio 2014. Sono questi i dati annunciati dal Ministro del Lavoro Giulano Poletti: un primo passo, importante e sopra ogni previsione, per arginare l’emergenza occupazionale. Ad incentivare le imprese è stata la decontribuzione Inps, inserita nella scorsa Legge di Stabilità e attiva, appunto, dal 1 gennaio 2015. Nel dettaglio, a gennaio l’aumento dei contratti a tempo indeterminato è stato del 32,5%, addirittura del 43,1% per i giovani tra i 15 e i 29 anni. A febbraio, invece, l’incremento totale è stato pari al 38,4% e per i giovani pari al 41,4%.
In questi dati non è possibile ravvisare alcun effetto del Jobs Act: infatti, la Riforma del Lavoro entrerà ufficialmente in vigore il 7 marzo. A partire da questa data, tutte le imprese potranno godere di ulteriori sgravi fiscali per le nuove assunzioni: per tre anni le aziende riceveranno benefici e pagheranno meno contributi per ogni lavoratore assunto con il nuovo contratto a tutele crescente. Si attende, quindi, un ulteriore impulso ai già confortanti dati diffusi quest’oggi. A spiegarlo è lo stesso ministro Poletti: “Fino ad adesso abbiamo volato con un motore, da marzo avremo due motori (decontribuzioni e Jobs Act, ndr) e vedremo quello che sta succedendo”. Esulta anche Matteo Renzi: “Grazie agli incentivi della stabilità, i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti a doppia cifra. Ci hanno detto di tutto in questi mesi, ci hanno accusato di voler rendere la nostra generazione per sempre precaria. È vero esattamente il contrario: stiamo dando diritti a chi non ne ha mai avuti”. Il premier aggiunge: “Che bella l’Italia che riparte, avanti tutta”.