Un primo, storico passo verso il riconoscimento delle unioni civili in Italia. Questo pomeriggio la Commissione Giustizia del Senato ha approvato il testo base sulle unioni civili, presentato dalla relatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà. Il testo base è stato approvato con 14 voti favorevoli, 8 contrari ed un astenuto. Il provvedimento prevede il riconoscimento alle coppie omosessuali di tutti i diritti sanciti dall’articolo 2 della Costituzione, finora riservati alle sole coppie eterosessuali unite in matrimonio. Questo non significa equiparare l’istituto del matrimonio a quello delle unione civili tra coppie omosessuali, bensì riconoscere a tutti gli stessi diritti sociali. Inoltre, il tema tocca anche tutte quelle coppie eterosessuali che convivono e non sono sposate. Secondo il provvedimento, queste ultime potranno subentrare nel contratto di affitto del proprio compagno/a, potranno regolare rapporti patrimoniali di fronte ad un notaio, avranno diritto all’assistenza in ospedale, al mantenimento temporaneo dell’ex partner ed alla pensione di reversibilità.
Per le coppie omosessuali non è prevista l’adozione di figli, con un’unica eccezione: sarà possibile adottare il figlio del proprio partner. Tanto basta per scatenare la reazione del senatore Maurizio Gasparri: “Questo testo è contrario alla Costituzione: un matrimonio tra omosessuali non può esistere nel nostro ordinamento”. Sull’altro fronte esultano gli esponenti del Partito Democratico: “Un passaggio storico“, lo definisce Sergio Lo Giudice; “un passo avanti verso un paese più moderno” secondo il sottosegretario Ivan Scalfarotto. “Al Senato, approvato in Commissione Giustizia il testo base Cirinnà sulle Unioni civili. La volta buona“, tweetta il democratico Emanuele Fiano. Intanto, in commissione la maggioranza si è spaccata: infatta, il Nuovo Centrodestra ha votato contro il provvedimento, così come Forza Italia e Lega. A sostenere la proposta del Partito Democratico, i senatori del Movimento Cinque Stelle.
