L’incubo che affligge più del 30% degli adolescenti tra i 14 e i 18 anni, e che talvolta perseguita anche oltre la maggiore età, è senza dubbio l’acne, che, nei casi più estremi può portare a notevoli ripercussioni psicologiche. Si tratta di una diffusa malattia della pelle di origine infiammatoria e, nonostante il suo manifestarsi possa dipendere da diversi fattori, sempre più studi designano il microrganismo Propionibacterium acnes come uno dei principali colpevoli alla base dell’infiammazione.
La University of California è riuscita a capire, attraverso alcune ricerche pubblicate dalla rivista Science Translational Medicine, che tale microrganismo è in realtà solo un tramite. La vera causa dell’acne sarebbe l’eccesso di vitamina B12: quando è presente in eccesso, il batterio è stimolato a produrre molecole infiammatorie che sfogano con l’acne. Altri studi prima di questo avevano già sottolineato come la vitamina B12 avesse un ruolo importante nella comparsa dell’acne, senza però definire come potesse concretamente agire.
Gli scienziati della University of California sono finalmente riusciti a capire il meccanismo per cui la B12 riesce a provocare l’infiammazione analizzando il profilo di espressione dei geni di Propionibacterium acnes in persone che non manifestavano la patologia. Dai risultati è emerso come una dose eccessiva di vitamina, assunta con il cibo, induca il microrganismo a secernere porfirina, una molecola infiammatoria che provoca l’acne. Secondo gli studi basterebbe cambiare tipo di alimentazione per eliminare e sconfiggere il disturbo. Gli scienziati elencano tra i cibi contenenti una quantità eccessiva di vitamina B12 carne, latte, uova, pesce e prodotti della pesca e suggeriscono di moderarne l’assunzione soprattutto agli individui che tendono a manifestare l’acne.