Netta inversione di rotta sul mondo del lavoro: è questo il segnale lanciato dai dati diffusi dall’Istat. Secondo l’istituto di statistica, nel mese di luglio è diminuito il numero di disoccupati e aumentato il numero di occupati. Infatti, il tasso di disoccupazione scende al 12%: -0,5% rispetto al mese di giugno e -0,9% rispetto a luglio 2014. Si tratta del dato più basso da luglio 2012. In secondo luogo, aumenta il tasso di occupazione, arrivando al 56,3%: +0,1% rispetto al mese precedente e +0,7% rispetto a dodici mesi fa. Cala drasticamente anche la disoccupazione giovanile: dal 43% di giugno al 40,5% di luglio.
E’ necessario riprendere qualche definizione per analizzare al meglio questi dati. Il tasso di occupazione, pari al 56,3%, è il rapporto tra il numero delle persone occupate e la totalità della popolazione: questo significa che su 10 cittadini italiani, quasi 6 hanno un posto di lavoro e sono occupati. Invece il tasso di disoccupazione è il rapporto tra disoccupati e l’intera forza lavoro: occupati più disoccupati. La diminuzione del tasso di disoccupazione porta a pensare ad una proporzionale diminuzione del numero dei disoccupati. In realtà non è così e bisogna tenere in considerazione anche un altro fattore.
Nel mese di luglio sono aumentati gli inattivi, cioè coloro che non hanno un posto di lavoro e che non lo cercano attivamente. Questi non sono considerati come disoccupati, ma fuori dalla forza lavoro. Quindi, il tasso di disoccupazione si è ridotto in parte perché i disoccupati hanno trovato lavoro e sono diventati occupati, ma in parte i disoccupati hanno smesso di cercare lavoro: pertanto, escono dalla forza lavoro e dal conteggio del tasso di disoccupazione, facendolo abbassare. Lo stesso discorso vale per i giovani: diminuisce il tasso di disoccupazione (ora al 43%), aumenta l’occupazione (al 15,2%), ma aumentano anche gli inattivi (35,9%, +0,3% rispetto a giugno).