Migranti, lezione dall’Islanda: “Li ospitiamo in casa nostra”

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Islanda – “Ospitateli a casa vostra”, gridano illustri politici italiani riferendosi all’emergenza profughi che sta investendo tutta l’Europa. Ebbene, c’è chi lo fa davvero ed è pronto ad aprire le porte di casa per soccorrere i migranti. Infatti, dopo che il governo di Reykjavik si è limitato ad offrire accoglienza a soli 50 rifugiati siriani, 12mila cittadini islandesi si sono proposti per ospitarne altri nella propria abitazione.

Secondo la ripartizione dei migranti tra i vari Stati europei, solo 50 spettano all’Islanda. Così la scrittrice e professoressa Bryndis Bjorgvinsdottir ha deciso di lanciare una petizione su Facebook: “I rifugiati sono risorse umane, esperienza e capacità. I rifugiati sono i nostri prossimi sposi, migliori amici, anime gemelle, o i batteristi della band dei nostri figli, i nostri colleghi o miss Islanda 2022, l’idraulico che ci sistemerà il bagno o il pompiere”. La proposta ha avuto successo: 12mila islandesi, circa il 4% della popolazione, hanno firmato la petizione e rivolto la richiesta al Governo: “Sì, vogliamo ospitarli in casa nostra”.

Il Governo islandese si è trovato spiazzato di fronte a quest’ondata di umanità, che i vari Salvini e Meloni qui in Italia definiscono “buonismo”. Così, il premier Sigmundur David Gunnlaugsson si è detto disponibile ad accogliere nuovi migranti: non ci sarà più un numero prefissato di rifugiati da accogliere, si farà il possibile per accogliere più rifugiati possibili. “Intendiamo proporci come forza positiva nella politica estera internazionale. Penso che ci sia grande consenso sul fare di più nel rispondere al problema: dobbiamo solo trovare come farlo al meglio”.

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