L’abbattimento dell’aereo di linea russo della compagnia Kogalymavia, nota anche con il nome di Metrojet, precipitato sabato mattina sulla penisola del Sinai, è stato rivendicato da un gruppo di terroristi legati allo Stato Islamico. Maksim Sokolov, ministro dei Trasporti russo, ha tuttavia dichiarato all’agenzia stampa Interfax che tale rivendicazione non può ancora considerarsi accurata.
Nel messaggio pubblicato su Twitter, i terroristi hanno affermato con orgoglio: “I combattenti dello Stato Islamico sono stati in grado di abbattere un aereo russo sul Sinai che trasportava oltre 220 crociati russi. Sono stati tutti uccisi, Grazie a Dio”. In queste ore si stanno svolgendo delle indagini per verificare la fondatezza della rivendicazione dei miliziani. Inizialmente le autorità egiziane avevano dichiarato che dai primi rilevamenti l’aereo sembrava essere precipitato a causa di un guasto tecnico. Tutti i passeggeri a bordo dell’aereo, 224 persone, sono morti nel tragico incidente.
Un analista del Center for American Progress, Mokhtar Awad, ha dichiarato al Guardian che la suddetta rivendicazione da parte dello Stato Islamico appare molto vaga e ha aggiunto: “Non viene spiegato come sarebbero stati in grado di abbattere l’aereo. Sebbene non ci siano mai state rivendicazioni false da parte dell’Isis per eventi di questa portata, Wilayat Sinai, è stato sotto una certa pressione nel corso degli ultimi mesi, e potrebbe aver colto la palla al balzo rivendicando l’abbattimento”.