BRUXELLES – Il rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) ha dimostrato che l’Italia è il paese dell’Unione europea con il maggior numero di morti prematuri a causa dell’inquinamento dell’aria. Secondo i dati dell’Aea del 2012, l’Italia ha registrato 84.400 deceduti su un totale di 491mila a livello Ue. Le indagini hanno indicato che i maggiori responsabili dei decessi sono le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono. Lo studio assegna rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia a causa dell’inquinamento. Le micro polveri sottili si rivelano essere la minaccia maggiore, provocando 403mila vittime nell’Ue e 432mila nel complesso dei 40 Paesi europei presi in considerazione dalla ricerca.
Il biossido di azoto e l’ozono hanno causato rispettivamente la morte di circa 72mila e 16mila persone nei 28 Paesi dell’Unione europea. Le vittime dell’inquinamento registrate nei 40 Paesi europei sono invece di 75mila per il biossido di azoto e 17mila per l’ozono. In Italia, l’area più colpita dalle micro polveri è la Pianura Padana. Il limite fissato dall’Ue è di 25 microgrammi per metro cubo d’aria all’anno, soglia già superata a Brescia, Monza, Milano e Torino. Si trova a rischio invece Venezia che sfiora il valore massimo. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha raccomandato una concentrazione media annua di 10 microgrammi per metro cubo. Prendendo in considerazione questa soglia, la situazione italiana peggiora ulteriormente a partire da altre città come Roma, Firenze, Napoli, Bologna, per arrivare fino a Cagliari.