Furto di animali, l’appello della Brambilla: “Aumentare le pene”

Brambilla

“Più che di furto, bisognerebbe parlare di vero e proprio rapimento“. Con queste parole l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, Presidente della Lega per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha recentemente chiesto al Governo di infliggere pene più severe a tutti coloro che sottraggono animali da compagnia come cani, gatti, conigli. La proposta della Brambilla è stata discussa in Parlamento e la rossa “combattente” per i diritti degli animali auspica in una positiva risoluzione, condivisibile da tutte le parti politiche. Del resto, rapire un animale equivale, per chi ne possiede almeno uno, a sottrarre un vero e proprio componente della famiglia.

ERA ORA. La Brambilla ha ben esplicato in Parlamento la sua proposta di punire i ladri di cuccioli con pene ben più severe, chiedendo l’appoggio incondizionato di maggioranza ed opposizione. La proposta di Legge lanciata dall’onorevole prevede un inasprimento significativo della condanne, riconoscendo ai ladri di animali l’aggravante in caso di furto di animali d’affezione, che condannerebbe questi delinquenti a pene detentive che vadano dai 3 ai 10 anni di reclusione. “Si tratta di esseri senzienti, che vengono sottratti per poi essere destinati al mercato nero, all’accattonaggio, ai combattimenti clandestini , o alla sperimentazione animale non autorizzata”, ha spiegato Michela Vittoria Brambilla, raccogliendo unanimi consensi dalle Associazioni animaliste, nonché dai proprietari di cani, gatti ed altri cuccioli da compagnia, stanchi di vedersi sottrarre “un pezzo di cuore” da delinquenti impuniti e crudeli.