Un attacco contro le comunità cristiane nelle Filippine ha portato alla morte 14 persone proprio nel giorno di Natale. A riferirlo è stata la portavoce militare Joan Petinglay e gli autori sarebbero stati alcuni ribelli musulmani. Nove fedeli cristiani sono stati freddati con colpi di arma da fuoco dai ribelli del Bangsamoro mentre altri cinque sono rimasti uccisi dalle forze governative nelle province di Sultan Kudarat, Maguindanao e Nord Cotabato.
A difesa dei cristiani nel mondo, Papa Francesco ha twittato questa mattina: “Preghiamo per i cristiani che sono perseguitati, spesso con il silenzio vergognoso di tanti” in occasione della solennità di Santo Stefano, primo martire della Chiesa. All’Angelus, infatti, Papa Francesco ha sottolineato “un aspetto particolare nell’odierno racconto degli Atti degli Apostoli, che avvicina Santo Stefano al Signore: è il suo perdono prima di morire lapidato”.
Il Santo Padre, inoltre, ha affermato: “Stefano è dunque martire, che significa testimone, perchè fa come Gesù; è infatti vero testimone chi si comporta come Lui: chi prega, chi ama, chi dona, ma soprattutto chi perdona, perchè il perdono, come dice la parola stessa, è l’espressione più alta del dono. Ma a che cosa serve perdonare? È soltanto una buona azione o porta dei risultati?”, ha chiesto Francesco.
Infine, ieri prima della benedizione natalizia Urbi et Orbi dalla loggia centrale di San Pietro, Papa Francesco ha parlato di alcuni temi abbastanza delicati come il conflitto in Medio Oriente e in Siria, alle stragi terroristiche e alle atrocità dell’Isis, fino alle sofferenze dei migranti e delle vittime della tratta nel Mar Mediterraneo.