L’allerta smog in Italia ha creato il caos tra i cittadini e a livello politico. Beppe Grillo, infatti, sul suo blog ha accusato prepotentemente il premier Renzi e il suo governo: “Il 2015 si chiuderà secondo l’Istat con 68mila morti in più rispetto al 2014. Come ai tempi delle grandi guerre”. Poi, ha aggiunto: “Le città italiane non sono state bombardate dalle potenze straniere, ma vivono sotto l’assedio di nemici silenziosi. Lo smog le sta rendendo sempre più simili a Pechino”.
Nel post del leader del Movimento 5 Stelle, inoltre, si legge: “A Milano (dopo che Pisapippa ha distrutto 573 alberi secolari che davano ossigeno) da domani per tre giorni la circolazione delle auto sarà vietata, poi si tornerà alla ‘normalità’ e presto sarà vietata la circolazione delle persone, come in Cina appunto. Nel frattempo l’inquinamento ci avvelena, avvelenano i fumi dell’Ilva, avvelena la diossina che fuoriesce dagli inceneritori e che finisce dentro il nostro cibo, avvelena l’acqua che beviamo che scorre in tubature d’amianto”.
A lui si accoda anche Matteo Salvini che, in merito all’emergenza smog, ha scritto su Twitter: “Aria più pulita? Le auto contribuiscono al massimo al 20% dell’inquinamento, bloccarle non serve a nulla! Fossi sindaco mi occuperei di controllare le caldaie (abbassando il riscaldamento negli uffici e nelle case pubbliche, ad esempio, visto il Natale più caldo di sempre) e di comprare autobus che inquinino meno. Il resto è aria fritta, o meglio aria sporca, alla Renzi”.
Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha risposto: “In queste ore si susseguono dichiarazioni sulla presunta inutilità del blocco della circolazione, una misura emergenziale che va a sommarsi all’impegno serio e costante del Comune, che in questi anni è stato lasciato a combattere da solo”. Secondo lui “queste persone che per la prima volta oggi fanno sentire la propria voce, non sanno cosa ha fatto l’Amministrazione contro l’inquinamento”.