Si è conclusa la caccia al killer di Ashley Olsen, la donna americana uccisa lo scorso 7 Gennaio (il corpo venne rinvenuto dal fidanzato di lei due giorni dopo). Il killer dell’artista 35enne, un senegalese senza permesso di soggiorno, ha confessato.
“Non volevo ucciderla”. La sensazione che la risoluzione del caso della morte di Ashley Olsen fosse vicina la si aveva già ieri, quando gli inquirenti avevano diffuso la notizia di un video in cui l’americana era immortalata insieme con un uomo. La scena, ripresa da una delle telecamere di sorveglianza poste nel centro storico di Firenze, dove Ashley abitava da 4 anni, ha permesso agli inquirenti di velocizzare le indagini. Ieri sera, la trasmissione condotta da Federica Sciarelli, “Chi l’ha visto?”, per prima ha diffuso l’indiscrezione sulla nazionalità dell’assassino della povera Ashley: “E’ un africano”. La conduttrice e la sua inviata hanno mantenuto il collegamento aperto in attesa dell’epilogo di questo brutto crimine, che non ha tardato ad arrivare. Nella notte, infatti, l’assassino della Olsen è stato arrestato.
E’ un “irregolare”. L’assassino di Ashley Olsen si chiama Diaw Cheik Tidianee, è un senegalese di 27 anni, in Italia senza permesso di soggiorno. Il ragazzo ha reso agli inquirenti una parziale ammissione di quanto accaduto nel monolocale dell’artista americana. I due, probabilmente dopo aver assunto alcool (e, forse, anche droga) hanno avuto un rapporto sessuale, testimoniato dalla presenza del preservativo usato abbandonato dal ragazzo a casa di Ashley. Poi il raptus omicida. Diaw Cheik Tidianee ha raccontato del litigio dopo il sesso, dello spintone che ha causato ad Ashley le due fratture al cranio. Ashley, stando a quanto dichiarato dal senegalese, voleva cacciarlo via di casa dopo il rapporto sessuale, provocando la rabbia di Diaw Cheik Tidianee che le avrebbe urlato “Non sono un cane”.