BOLOGNA – Una giovane di 25 anni ha invitato amici e parenti per festeggiare la sua laurea. Giovedì pomeriggio scorso, giorno della discussione della sua tesi, la ragazza scompare. La notizia sconvolge tutti i presenti e dopo aver tentato invano di rintracciarla al cellulare e non avendo avuto risposte, i genitori decidono di denunciare la scomparsa ai carabinieri.
L’amara verità però viene presto a galla: si viene a sapere che in realtà la ragazza non avrebbe mai potuto laurearsi; infatti dei 180 crediti necessari per ottenere la laurea, lei ne aveva conseguiti solo 18. La giovane, presa dal panico, aveva quindi deciso di prendere un treno e scappare per non dover affrontare la situazione. Le forze dell’ordine, che intanto avevano avviato le ricerche, l’hanno ritrovata 24 ore dopo grazie ai carabinieri che avevano subito fatto le dovute segnalazioni, avvertendo anche la polizia di frontiera.
A quanto pare, la giovane si era recata inizialmente a Brera, dove si è rifugiata in un ostello. Poi si era spostata a Milano per raggiungere una delle sorelle. E’ stato proprio grazie alla registrazione presso l’ostello che le forze dell’ordine sono riuscite a risalire ai suoi spostamenti riuscendo a rintracciarla. La giovane ha poi dichiarato: “Sto bene e sono tornata a casa. E’ stata una decisione sbagliata da non ripetere assolutamente”. Alla base delle fuga ci sarebbe quindi proprio la paura di dover ammettere davanti a tutti la verità sui suoi studi. Pare che la ragazza si fosse iscritta all’Università di Bologna nel 2010, ma che già nel 2012 non frequentasse più. Aveva deciso di non continuare gli studi ma non aveva avuto il coraggio di informare i suoi genitori della scelta. Per questo motivo ha pensato di ideare la messa in scena della propria laurea e di svelare la reale situazione a tutti, visto che le chiedevano spesso quando si sarebbe laureata.
Non è la prima volta che accade una situazione del genere; lo stesso portinaio dell’Università ha affermato: “Lavoro da molti anni con i ragazzi ed altre volte è capitato che gli studenti non avessero avvisato i propri genitori di aver deciso di abbandonare gli studi”.