NAPOLI – Nel quartiere di Secondigliano (Napoli) è stata attaccata la caserma dei carabinieri con 25 colpi di kalashnikov. Dopo l’arrivo in caserma dell’ultima pattuglia, venticinque colpi d’arma da fuoco hanno attaccato il palazzo delle istituzioni colpendo l’ingresso e la facciata. Sono stati distrutti e danneggiati molti vetri e molte auto private dei dipendenti parcheggiate davanti alla caserma.
Ad attaccare l’Arma sono stati quattro uomini ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. Poco dopo la mezzanotte il rumore dei colpi è riuscito a svegliare l’intero quartiere, ma il generale dei carabinieri De Vita ha commentato così la sparatoria: “Non ci facciamo intimidire, l’azione di questa notte dimostra che la presenza dell’Arma sul territorio è incisiva e che le continue e martellanti operazioni di polizia giudiziaria danno fortemente fastidio e continueranno in maniera sempre più marcata. Non ci intimidiscono, le nostre indagini danno fastidio, hanno agito dei giovanissimi a loro dico: deponete le armi, la vita non è un videogioco”.
Ora si continuerà ad indagare cercando i quattro malviventi. Il quartiere di Secondigliano è dominato dal clan Lo Russo, il cui boss è stato arrestato qualche giorno fa con l’accusa di omicidio. L’uomo, però, sarebbe stato arrestato dalla polizia e per questo gli inquirenti si stanno allontanando da questa ipotesi. La sicurezza per ora è che sia stato un attacco a scopo dimostrativo, senza l’obiettivo di uccidere nessuno, per adesso.
Non è stata esclusa ancora nessuna pista. I carabinieri stanno indagando anche sul clan Licciardi, della vicina masseria Cardone, siccome è stato appena annullato l’ergastolo per omicidio al boss Pietro Licciardi. Le indagini sul delitto erano state dei carabinieri e potrebbe essere stato opera loro l’attacco all’Arma per mandare un messaggio forte di potere.