Il cemento cancella la costa: perse 8 km di spiagge all’anno

Spiagge italiane: ogni anno il cemento nel distrugge 8 kmCemento, sistemi di depurazione inadeguati e beach litter (rifiuti galleggianti) sono i mali dei nostri mari. La conferma viene dal rapporto Legambiente, che ha stimato che circa il 51% dei litorali italiani sarebbe stato trasformato irreversibilmente per far spazio ad alberghi, palazzi, resort e ville sul mare. Ad andare perduti, 8 km di spiagge all’anno (ben 25 metri al giorno) cancellati per sempre dal cemento. Non solo turismo che aumenta, e con esso le nuove strutture di accoglienza, ma anche costante urbanizzazione. Centri cittadini in espansione e nuovi impianti industriali starebbero colonizzando le nostre coste.

A preoccupare gli esperti, non solo l’avanzare di un turismo eco-INsostenibile ma anche i cambiamenti climatici. Il fenomeno dell’erosione costiera, causata dal clima in subbuglio, sembrerebbe essere la responsabile di ulteriore suolo perduto. Ad aggiungersi alla lista dei sogni infranti del nostro mare, i malfunzionanti sistemi di depurazione e l’inquinamento. Infatti, secondo le ultime statistiche, si aggirerebbe intorno al il 25% la percentuale di scarichi cittadini non ancora depurati. E mentre plastica e cemento continuano a occupare abusivamente spiagge e fondali marini, le aree protette non sembrano subire lo stesso destino di crescita.

“Per il futuro delle aree costiere – ha dichiarato Rossella Muroni, presidentessa di Legambiente – abbiamo la possibilità di ispirarci e scegliere il modello delle aree protette e dei territori che hanno scelto di puntare su uno sviluppo qualitativo“. Parola chiave: ecosostenibilità. Cosa fare dunque affinché il suolo non si sgretoli sotto i nostri occhi e non venga nuovamente coperto da una gloriosa, ma disonesta- colata di cemento? A tal proposito corre in aiuto la neo-nata app per monitorare il consumo di suolo: Soil monitor. Nata dal lavoro triennale del centro di ricerca Crisp, è una piattaforma gratuita e pubblica. Ogni utente potrà selezionate un’area di suo interesse e valutare l’impatto dell’uomo sulla sua superficie. Lo scopo sarebbe quello di favorire una collaborazione tra urbanisti, enti locali e ambientalisti in modo da favorire un uso responsabile del territorio. La nuova iniziativa aiuterà bellezza e qualità a sostituirsi a cemento e quantità? La parola al tempo.