HAWAII – Le onde del mare entrano di diritto tra le fonti di energia alternativa in grado di competere con i pericolosi combustibili fossili. Con l’intenzione di sfruttare questa risorsa, i ricercatori dell’Hawaii Natural Energy Institute hanno messo a punto un impianto in grado di trasformare l’energia prodotta dalle onde oceaniche in elettricità. A generarla sono due boe speciali poste a largo della baia Kaneohe. A oltre un miglio dalla riva si dipana un cavo sottomarino che trasporta la corrente elettrica fino alla base militare dove si stanno svolgendo i test di collaudo. Il progetto parte dalle coste di Oahu, isola principale dell’arcipelago hawaiano, e si tratta del primo impianto di energia “ondosa” degli Stati Uniti.
Addio a carbone e petrolio? Le isole Hawaii, essendo distanti dalla terra ferma, hanno sempre provveduto al proprio fabbisogno elettrico favorendo il trasporto del petrolio via mare. Il progetto sull’energia rinnovabile risulta un investimento perfetto per garantire un contenimento dei costi sulle isole e per la salvaguardia del loro paradiso naturale. Ma non solo il destino delle Hawaii potrebbe trarre giovamento dall’iniziativa. Si stima, infatti, che l’energia del moto ondoso potrebbe addirittura soddisfare fino al 28% del fabbisogno degli Stati Uniti. Ma un mondo lontano dai combustibili fossili e privo degli effetti collaterali provocati dal loro uso smodato risulta ancora utopico: passeranno almeno 30 anni prima che sull’intero arcipelago si sfrutti energia al 100% rinnovabile.
Secondo gli esperti, il problema delle tempistiche risiederebbe nella tecnologia necessaria allo sfruttamento dell’energia ondosa. Le Hawaii, con le loro onde potentissime e famose in tutto il mondo, sarebbero terreno fertile per la ricerca, ma – come spesso accade – il solo materiale grezzo non è sufficiente. “Abbiamo avuto il modo di progettare una tecnologia che può rimanere in acqua per molto tempo, ma che non è in grado di sopravvivervi” ha dichiarato il responsabile del progetto Patrick Cross. Ci vorranno ancora anni affinché si riesca a creare un macchinario resistente ai fenomeni ambientali più forti, come correnti e tempeste, ma anche all’azione corrosiva dell’acqua e del suo moto.
“La tecnologia energetica del moto ondoso è allo stesso punto di come l’industria solare ed eolica erano nel 1980” ha precisato Jose Zayas del Wind and Water Power Techonologies Office degli Stati Uniti. Le ricerche sullo sfruttamento delle onde sono appena agli inizi e, almeno per il momento, le altre fonti di energia rinnovabile mantengono il primato come migliori alternative ai combustibili fossili. Ma, se si continuerà a puntare sulle eco-sostenibili – assicurano gli esperti – le emissioni di carbonio saranno presto ridotte e gli squilibri del comparto atmosferico, idrico e biologico si affievoliranno. Grazie all’energia delle onde, la Terra risplenderà di nuovo come un “pianeta verde”?