Dal 4 dicembre a Cremona partirà un progetto, in collaborazione con il politecnico di Milano, che prevede la sperimentazione di Yape, un postino robot che avrà la capacità di trasportare, ritirare e consegnare a domicilio pacchi di piccole dimensioni in tempi record. Il progetto è stato sviluppato da e-Novia in collaborazione col politecnico di Milano, e finanziato dal gruppo Eldor con una cifra intorno ai 6 milioni di euro.
Ma veniamo alle sue caratteristiche. Lungo 60 cm, largo 70 e alto 80, Yape è dotato di due ruote che funzionano grazie a motori elettrici, e che gli consentono di muoversi agilmente in percorsi difficili e con ostacoli, superare barriere architettoniche e passare per strade strette. Ma la particolarità fondamentale di Yape, oltre quella di riuscire ad interagire con l’ambiente, è la face recognition, cioè il saper riconoscere mittente e destinatario tramite la scansione del volto, abilitando l’apertura del vano di carico solo agli utenti autorizzati; ma non è tutto, è dotato anche di un sistema che analizza il contenuto dei pacchi al fine di evitare che venga trasportato materiale illecito.
La rappresentazione digitale aumentata dello spazio urbano gli consente inoltre la capacità di sviluppare e tracciare una mappa del percorso stradale e del suo stato, cioè rilevare il traffico o la semplice presenza di buche, ostacoli o rotaie di un tram, il tutto rigorosamente in tempo reale. I sensori di cui è dotato hanno un raggio “visivo” di 35 metri, completano il tutto 4 videocamere con un campo visuale di 120° e un autonomia di 80 km. Yape potrà essere chiamato dagli utenti fino a sotto casa tramite app, e con la sua capacità di carico di 70 chili potremo affidargli i nostri pacchi in totale sicurezza.
Nell’attesa che un giorno ci abitueremo a convivere con i robot, il comune di Cremona sposa dunque il progetto e mette in prova Yape; il postino 2.0 sarà all’altezza della situazione o verrà presto “licenziato”?