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Congo: 14 peacekeeper dell’Onu morti in un attacco

Ieri sera 14 peacekeeper dell’Onu sono morti in un attacco nella provincia del North Kivu, nella parte est della Repubblica democratica del Congo. Si contano inoltre 40 Caschi Blu feriti e  5 soldati congolesi deceduti. Ben 12  vittime sono provenienti dalla Tanzania. Lo scontro a fuoco è durato 4 ore. Jean-Pierre Lacroix, capo dei Caschi Blu Onu, lo ha reso noto su twitter, dichiarandosi indignato e spiegando che sono in corso evacuazioni. Non sono stati identificati gli autori.

La missione in Congo dei peacekeeper dell’Onu è la più grande del mondo, ed è volta a porre fine ai numerosi conflitti che ci sono tra i gruppi armati che si contendono il territorio. La situazione di instabilità è critica, le Nazioni unite a ottobre hanno fatto scattare il loro più alto livello di emergenza, quello che era scattato solo in tre altre crisi (Iraq, Siria e Yemen).  La situazione si è inasprita soprattutto quasi u anno fa, dopo il rifiuto del presidente Joseph Kabila, al potere dopo l’uccisione del padre nel 2011, di tenere elezioni dopo il termine del suo mandato. La Commissione elettorale, sempre a ottobre, ha annunciato che non sarà possibile andare alle urne prima dell’aprile 2019. 

Il segretario generale dell”Onu Antonio Guterres, ha dichiarato “E’ una giornata tragica per la famiglia Onu. Condanno questo attacco senza riserve e chiedo alle autorità del Congo di portare i colpevoli alla giustizia”. Il bilancio è drammatico, Guterres ha aggiunto “E’ il peggior attacco contro i caschi blu nella storia recente dell’Onu”.