L’Ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley ha attaccato il presidente Donald Trump in un’intervista alla Cbs. La donna ha dichiarato che bisognerebbe ascoltare e tutelare le donne, che hanno accusato di molestie sessuali il premier americano.
Questa posizione ha profondamente spiazzato l’opinione pubblica americana, perchè ha sconfessato la posizione ufficiale della Casa Bianca, che aveva affermato che bisognava archiviare le accuse a carico di Trump.
La posizione di Nikki Haley e gli scandali sessuali in America
Nikki Haley, ambasciatrice Usa all’Onu, ha voluto sottolineare che queste donne debbano avere gli stessi diritti delle altre vittime di molestie sessuali, e ha affermato che non è un capitolo che si può considerare chiuso, nonostante l’elezione di Trump e la sua carica da Presidente.
Durante l’aspra campagna elettorale con la Clinton, molte donne si erano fatte avanti per raccontare le molestie sessuali di Donald Trump, il quale ha sempre negato in maniera decisa e a volte sprezzante.
Ma dopo queste inattese dichiarazioni dell’ambasciatrice Usa, all’interno della Casa Bianca, temono che il Presidente sarà costretto ad affrontare di nuovo questa scabrosa questione.
Ricordiamo che una delle donne che ha accusato Trump era stata Summer Zervos, concorrente di un programma televisivo. La donna aveva dichiarato che il presidente avesse provato a baciarla contro la sua volonta durante un incontro, che sarebbe dovuto essere semplicemente una riunione di lavoro.
Essa si era dimostrata molto coraggiosa e accanita sulla questione, arrivando addirittura a denunciarlo per diffamazione, dopo che era stata definita bugiarda.
Il tema delle molestie sulle donne in America ha preso piede in maniera decisa, dopo lo scandalo Weinstein. Un esempio significativo è stata sicuramente la decisione della rivista Time, di assegnare il premio come persona dell’anno 2017 al movimento Silence Breakers, un gruppo di donne che ha rotto il silenzio sulle molestie sessuali, suscitando un positivo scalpore in tutta l’opinione pubblica americana.