E’ affondata la petroliera iraniana Sanchi. Oggi nel mar Cinese orientale si vede una colonna di fumo nero. Infatti continua a bruciare il condensato ultraleggero che si estende per oltre un chilometro quadrato. L’incendio è iniziato il 6 Gennaio a 160 miglia da Shanghai dopo l’impatto contro il mercantile Cf Crystal. Di 32 membri dell’equipaggio sono stati ritrovati solo 3 corpi.
Ammonta a 29 il numero dei dispersi. Il portavoce del team di soccorsi Mohammad Rastad ha dichiarato alla Tv di Teheran che tutti i 21 membri dell’equipaggio della Cf Crystal sono salvi. Stando a quanto è stato riportato sembrerebbe che il personale della petroliera Sanchi sia stato colpito dalla forte esplosione. Inutili gli sforzi dei soccorritori, infatti non è stato possibile spegnere le fiamme e recuperare i corpi. Troppe le esplosioni e i gas tossici a bordo della nave. Ora il rischio è quello di disastro ambientale. La petroliera trasportava ben 136 mila tonnellate di condensato ultraleggero. Secondo fonti locali sembra sia probabile che metà del carico sia ancora a bordo della nave.
La situazione attuale della petroliera secondo l’ingegnere Zhang Yong
L’Authority marittima ha affermato che ci sarebbe un allargamento su vasta scala di greggio raffinato. L’ingegnere della State Oceanic Administration Zhang Yong ha parlato ai telespettatori della tv statale cinese. Ha affermato che al momento la situazione non è una minaccia all’ecosistema marino. Inoltre ha dichiarato che si sta ancora cercando di determinare la gravità dell’incidente.
L’ingegnere Zhang ha detto anche che questo tipo di prodotto raffinato è sia allo stato liquido che gassoso. Più facile quindi la sua dispersione ma l’incendio ha sicuramente danneggiato l’atmosfera. Le operazioni di soccorso sono state rese difficili da diversi fattori, in particolare le condizioni meteorologiche e quelle del mare. Ieri grazie a condizioni meteo migliori è stato possibile ispezionare lo scafo. E’ stata recuperata anche la scatola nera che sicuramente sarà utile a ricostruire l’accaduto.