C’è grande tensione nell’aria in Formula 1. Se da un lato scuderie, ingegneri e tecnici sono concentrati sulle monoposto da approntare in vista della partenza della stagione 2018, dall’altro ai piani alti si continua a parlare del futuro della disciplina motoristica, in vista del nuovo Patto della Concordia da stilare entro il 2021. Come sappiamo già da un po’ di tempo, su questo punto c’è un bel po’ di distanza tra Liberty Media che vorrebbe rivedere la suddivisione dei diritti economici fra i team e che punterebbe all’introduzione di nuove regole destinate a “frenare” lo sviluppo costante dei colossi del Circus per garantire un maggior equilibrio in pista, e la Ferrari che, invece, è decisamente contraria alle idee dei nuovi proprietari statunitensi, arrivando addirittura a minacciare l’addio dall’intero movimento, qualora non dovessero essere soddisfatte le sue richieste.
Le trattative e i confronti vanno avanti, e proprio in questi ultimi giorni è emerso un altro motivo di contrasto circa l’introduzione di una novità (che in realtà guarderebbe decisamente al passato) nel prossimo regolamento. Stavolta, però, la bagarre non riguarda Ferrari e Liberty Media, con quest’ultima che potrebbe ritrovarsi a fare da mediatrice fra l’azienda italiana e la sua grande rivale, la Mercedes. La società tedesca, infatti, ha proposto di rispolverare le sospensioni attive, che mancano da tempo dalla Formula 1, esattamente dal lontano 1993. Nello specifico, il team di Stoccarda vorrebbe rilanciare questa componente basandosi sul sistema FRIC, ovvero delle sospensioni in grado di modificare in maniera del tutto automatica l’altezza da terra delle varie vetture nel corso dei Gran Premi. Si tratterebbe di una tecnologia ulteriormente riveduta e aggiornata rispetto a quanto visto nel 1993, che si baserebbe sulla presenza di una parte idraulica già sviluppata da Red Bull e Mercedes in questi ultimi anni, ed una prettamente elettronica.
Quest’indiscrezione è stata confermata da un ingegnere che, in un’intervista rilasciata ad “Auto Motor Und Sport”, ha rivelato che l’obiettivo è quello di approntare un sistema di sospensioni standard per tutti i team, una soluzione che permetterebbe di risparmiare circa 1 milione di euro sugli studi e sullo sviluppo relativi ai cinematismi. Inoltre, qualora fosse approvata questa nuova regolamentazione, la FIA avrebbe l’opportunità di controllare con maggior precisione le diverse componenti meccaniche, mentre Pirelli potrebbe ricevere dei dati ben più dettagliati sui diversi settaggi utilizzati dalle scuderie in gara. Tuttavia, la proposta Mercedes ha incontrato fin da subito l’opposizione della Ferrari, che potrebbe far scattare l’ennesimo braccio di ferro in vista dell’approvazione del nuovo regolamento della Formula 1.
Il team di Maranello, infatti, è contrario all’introduzione delle sospensioni attive, che rischierebbero di ridare eccessiva importanza alla componente elettronica, andando a discapito delle vere capacità in pista dei piloti. Inoltre, secondo il “cavallino rampante”, questa soluzione non abbasserebbe affatto i costi, anzi, andrebbe incontro ad una decisa impennata delle spese. Dunque, secondo la Ferrari è necessario proseguire lungo la linea tracciata in questi ultimi anni, ovvero quella che predilige la meccanica e, soprattutto, che mette al centro il talento e le reali qualità dei driver della Formula 1. Al momento non sono giunte ulteriori reazioni da parte della Mercedes, ma si prevede comunque un confronto serrato fra i due top-team, schierati a questo punto su posizioni differenti anche in vista delle nuove regole da introdurre in futuro.
Patrizia Gallina