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La Nazionale di pallavolo italiana: cosa sta succedendo e cosa aspettarsi

La selezione azzurra femminile di pallavolo, allenata da coach David Mazzanti, si arrende alla fortissima compagine Turca in semifinale, al quinto e decisivo set, abbandonando così la competizione.

Le due grandi sconfitte

Rimane il grande rammarico di un girone disputato facendo punteggio pieno, e di una partita che si era anche messa molto bene, persa praticamente nel quarto set, che sembrava destinato a consegnare la finale alle ragazze di coach Mazzanti, afferrato invece lottando dalle Turche, che si sono poi presentate al decisivo quinto set con un entusiasmo diverso, vincendolo e guadagnandosi la possibilità di lottare per il titolo di Campionesse d’Europa.
Probabilmente stanche e deluse per la sconfitta contro la Turchia, incapaci di trovare le giuste motivazioni, le azzurre sono poi state sconfitte 0-3 dall’Olanda nella partita che poteva valere una medaglia di bronzo, concludendo in maniera piuttosto deludente un europeo a cui si era arrivati con tutt’altre aspettative; aspettative che erano inizialmente state confermate.
L’Italia si presentava infatti in semifinale dopo un girone dominata, con 5 vittorie su 5 e quindi passato a punteggio pieno. Non solo, le 5 partite non erano solo state vinte: erano state dominate. Per essere precisi, al momento della sfida contro la Turchia, la nazionale italiana non aveva ancora perso un singolo set. Aveva avuto, fino a quel momento, un percorso praticamente perfetto.

Chi era assente

Resta dunque da chiedersi fino a che punto ci siano delle colpe da parte di Coach Mazzanti, colpevole, secondo alcuni opinionisti, di scelte scellerate nelle convocazioni e nelle formazioni. Particolarmente criticata quella di non far partire fra le titolari Paola Egonu, sicuramente la giocatrice più talentuosa della nazionale Italiana, e fra le giocatrici più forti del mondo. Altra scelta severamente criticata quella di lasciare a casa le esperte e affermate Monica De Gennaro, Cristina Chirichella, Caterina Bosetti. Scelte, a detta di Mazzanti, dovute alla necessità dell’allenatore di creare un gruppo che sentisse suo, a cui potesse trasmettere entusiasmo, ma che sono state probabilmente causa di una perdita dal punto di vista del tasso tecnico difficili da ignorare.

Ovviamente fino alla partita con la Turchia le polemiche sono rimaste silenziose: come già detto l’Italia è arrivata alla partita che valeva la finale europea con uno score fondamentalmente perfetto. Ma, va detto, fino a quel momento le squadre erano tutte sulla carta nettamente sfavorite. Il rischio é che i problemi della squadra, le polemiche fino a quel momento silenziose, fossero in attesa di esplodere, come effettivamente hanno fatto, al primo problema. E il problema c’è stato appunto con la Turchia, da cui la nazionale italiana è stata sconfitta, forse non casualmente la prima squadra contro cui l’Italia non era nettamente favorita. La prima squadra di pari livello alle campionesse europee in carica, se non di livello leggermente superiore.

Le Pre-Olimpiadi

In questo contesto arriva il torneo pre-olimpico, fondamentale per portare le azzurre ai giochi olimpici di Parigi 2024, e a questa situazione si è aggiunto l’annuncio di Paola Egonu che ha mal digerito il comportamento del coach Mazzanti, che ha mal digerito l’accanimento di certa stampa Italiana nei suoi confronti, e che ha deciso di rinunciare alla nazionale fino a nuovo ordine, privando il roster che lotterà per la qualificazione olimpica senza un’arma di enorme importanza, senza una delle sue stelle più luminose. Il pre-olimpico, che si giocherà in Polonia, vede le azzurre impegnate in un girone piuttosto complesso, con Polonia, Stati Uniti, Corea Del Sud, Colombia, Germania, Slovenia e Thailandia. Per qualificarsi direttamente alle olimpiadi è necessario un primo o un secondo posto; altrimenti sarà necessario attendere i ranking mondiali, che verranno pubblicati nell’estate del 2024. Un rischio che sarebbe il caso di non correre.

La decisione sembra essere stata presa di comune accordo dalla Egonu e dallo staff tecnico della nazionale. Rimane l’impressione che la situazione interna alla nazionale sia turbolenta, e che lo sia ormai dai mondiali 2022, dopo i quali il tecnico, Davide Mazzanti, aveva deciso di attuare una sorta di rivoluzione perché sentiva di “non avere più in mano il gruppo”. A fronte di questa decisione molto forte la federvolley ha mostrato un atteggiamento attendista che probabilmente non ha giovato a nessuna delle parti in causa, andando a creare una situazione ancora più caotica. Per gli appassionati di scommesse sportive: i bookmakers vedono la nazionale italiana tra le favorite nel pre-olimpico. Vedremo se questa fiducia si trasformerà in realtà, nonostante i vari problemi che stanno colpendo un gruppo con alle spalle tanti successi.

Conclusioni?

Come andrà alle olimpiadi é tutto da scoprire. Ad oggi, dopo degli europei che si possono definire senza esagerare un flop, e considerando Una situazione interna di scarso equilibrio, sicuramente c’è molto lavoro da fare. Il torneo pre-olimpico deve essere il primo passo per la ricostruzione di un gruppo solido, coeso, capace di giocarsela alla pari con le migliori nazioni del mondo, come ha fatto vincendo gli scorsi europei, e ottenendo comunque un buon terzo posto ai mondiali 2022, portando nel bel paese una medaglia di bronzi che va ad aggiungersi al ricco palmares dell’importante tradizione italiana del volley.