Trenitalia

Il post sul migrante senza biglietto era una bufala: ecco com’è andata veramente

Trenitalia ha emesso un comunicato per svelare la verità su un post pubblicato su Facebook in questi giorni e che è diventato virale.  In questo post un ragazzo raccontava di essere stato testimone di uno spiacevole episodio, avvenuto su un treno Frecciarossa che da Roma Termini era diretto a Milano. Secondo la versione di questo ragazzo, un migrante, presente sul treno, non era in possesso del biglietto adatto per quella tratta.

La capotreno di Trenitalia avrebbe cercato di spiegare la situazione al ragazzo di colore che però non riusciva a capire la donna. Questo perchè, oltre a non parlare la nostra lingua, non riusciva nemmeno a spiegarsi in inglese. Inoltre non era nemmeno in possesso di un documento di identità.

Luca Caruso, l’autore del post, nel suo racconto ha rivelato che il ragazzo non aveva i soldi per pagare la differenza del biglietto. Però ha anche voluto sottolineare che era ben vestito e che possedeva un Samsung di ultima generazione. Quindi ha voluto fare intendere che era il solito migrante privilegiato, che non segue le regole. Il post in pochissime ore ha avuto circa 100 mila condivisioni e suscitato molte polemiche di sfondo razzista. Questa polemica ha contribuito ad esasperare gli animi, soprattutto dopo la storia atroce dell’omicidio della giovane ragazza Pamela, nella quale sarebbero coinvolti uno o più nigeriani.

La versione di Trenitalia

L’ufficio stampa di Trenitalia ha provveduto per fortuna a chiarire la storia.  Innanzitutto ha rivelato che in effetti il ragazzo aveva problemi a comunicare, in quanto parlava un inglese stentato. Inoltre non aveva nessun documento di identità, però a differenza di quanto riportato dal ragazzo su Facebook, la capotreno ha portato fuori dal vagone il ragazzo per chiarire la situazione. Nonostante le difficoltà di comunicazione, la donna che lavora per Trenitalia, ha scoperto che il ragazzo aveva 2 biglietti in tasca: uno sbagliato e un altro invece corretto. L’unico problema è che il migrante aveva sbagliato il posto e quindi la capotreno lo ha accompagnato nel vagone corretto. Quindi la storia si è rivelata l’ennesima fake news, che ha posto l’accento sulle bufale che girano su Internet.

Un esempio recente è il presunto innamoramento di Luca Traini, responsabile dell’attentato di Macerata, per Pamela, la ragazza romana barbaramente uccisa. Questo suo sentimento sarebbe stato la causa del suo gesto, che sarebbe stato una vendetta. Invece si è rivelata una stupida bufala. La storia di questo ragazzo migrante ha posto l’accento sul clima sociale, che in Italia si sta facendo  pericoloso,a poche settimane dalle elezioni. Luca Caruso nel suo post aveva infatti sottolineato le colpe dello Stato per la situazione dei migranti.  Come sottolinea spesso il leader della Lega Matteo Salvini,  la questione sta diventando insostenibile. Ma proprio per la delicatezza della situazione politica, forse bisognerebbe stare attenti a cosa si condivide su Facebook. I social ormai stanno diventando piazze virtuali, dove le persone sfogano la loro rabbia e la loro frustrazione.