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Infertilità: uomini sempre più colpiti a causa di telefonini e inquinamento

Infertilità. In meno di 40 anni, gli uomini si trovano a poter contare sul 59,3% in meno di spermatozoi: da 99 milioni per millilitro (nel 1973) a 47,1 milioni (2011). A dimostrarlo, è stato uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Human reproduction update”. «Il numero minimo per la normalità nella conta spermatica è di quindici milioni per millilitro, quindi siamo abbondantemente sopra il limite -leggiamo in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera– ma il dato è comunque preoccupante perchè indica una tendenza alla rapida diminuzione».

Sono svariati i fattori che incidono sulla fertilità maschile: condizioni lavorative (esposizioni a radiazioni, a sostanze tossiche o a microtraumi). Condizioni ambientali (inquinamento), le sigarette e i telefonini in tasca, che sembrerebbero rilasciare radiazioni che influiscono notevolmente sul livello del Dna provocando una diminuzione della motilità degli spermatozoi. Grazie all’analisi “The influence of direct mobile phone radiation on sperm quality”, sappiamo che a provocare il danno, sarebbe la troppa vicinanza degli smartphone allo scroto, nel momento in cui gli uomini, per comodità, sono portati a tenere l’apparecchio in tasca. A questo riguardo, un team di ricercatori, ha sottoposto per cinque ore il seme di 32 maschi agli effetti delle onde del cellulare in modalità standby o telefonata.

Per quanto riguarda la causa dell’inquinamento, è stato svolto un’ulteriore studio tra il 2000 e il 2002. Sono stati tenuti sotto osservazione 85 uomini giovani e di mezza età che lavoravano ai caselli stradali (sottoposti, quindi, quotidianamente a forti livelli di inquinamento da traffico). Risultato? I casellanti sono stati trovati con motilità di spermatozoi significativamente inferiore ad un altro gruppo di maschi residenti nella stessa area geografica ma meno sottoposti all’inquinamento.

E per quanto riguarda le donne? Quali sono i fattori di infertilità?

Si sa, la specie umana non è particolarmente fertile. Per la donna, la possibilità di essere fecondata, nel periodo fertile, non supera il 25%. Teoricamente parlando, si definisce “infertile” una coppia che non ottiene un concepimento dopo i 12 mesi di rapporti liberi e non protetti. Questo dato si abbassa a 6 mesi per le donne di età superiore ai 35 anni. Dunque, ad oggi, il pericolo dell’infertilità è decisamente in aumento. Anche se è grande l’incisione di inquinamento e telefonini in tasca, i motivi possono essere molteplici. Uomini, fatevi visitare più spesso dall’andrologo. Esattamente come fanno le donne che vanno, spesso e volentieri, dal ginecologo. L’infertilità causata da patologie può essere facilmente curabile se affrontata in tempo.