Doveva essere la sua partita, quella nella quale avrebbe voluto farsi rimpiangere non solo dai suoi ex tifosi, ma anche e soprattutto dalla dirigenza che in estate aveva deciso di “disfarsene” repentinamente dopo aver messo le mani su un “certo” Cristiano Ronaldo. Milan-Juventus, però, per Gonzalo Higuain si è tramutata dalla sfida della rivalsa a quella dell’incubo, essendo stato protagonista sì, ma in negativo, di un calcio di rigore fallito e di un’espulsione decisamente evitabile.
La gara è iniziata subito in salita con i rossoneri, trafitti dallo juventino Mandzukic dopo appena 8 minuti di gioco. Il “Pipita”, però, fin da subito ha dimostrato di essere pronto a lottare per lasciare il segno sul match, nonostante fosse chiuso da due “mastini” della difesa come Benatia e Chiellini. Il momento della “vendetta sportiva” è arrivato in seguito ad un fallo di mano del difensore naturalizzato marocchino che, dopo un consulto al Var, ha convinto l’arbitro Mazzoleni a fischiare un calcio di rigore per il Milan, “graziando” al contempo il calciatore della Juventus che, qualora fosse stato sanzionato con un altro cartellino giallo, avrebbe dovuto lasciare il campo per espulsione.
Nonostante non fosse il rigorista designato della squadra di Gattuso, il centravanti argentino ha comunque voluto battere il penalty, fiutando la grande occasione di “far male” alla sua ex squadra, portando la formazione meneghina sul pareggio e rimettendo in discussione l’intera partita. Invece “Il Pipita” è nuovamente incappato in uno dei suoi più grandi limiti: gli errori dal dischetto nelle sfide che contano. Era già successo con la maglia del Napoli nell’incontro decisivo con la Lazio per l’accesso in Champions League, e in Coppa America con la casacca dell’Argentina nella finale contro il Cile. Anche domenica sera, preso probabilmente dalla tensione e dall’emozione, il suo calcio di rigore si è tramutato in un vero fallimento nel momento in cui è stato intercettato e deviato sul palo dal portiere della Juventus, Szczesny. Ma la serataccia di Gonzalo Higuain non è finita qui.
Dopo aver subito il raddoppio ad opera di Cristiano Ronaldo, il Milan si è progressivamente spento, arrendendosi al cospetto della formazione di Allegri che, ormai, forte del doppio vantaggio, si avviava verso una vittoria nel complesso meritata. Soltanto lui, “Il Pipita” ha provato a non mollare, lottando e innervosendosi fino a protestare con veemenza con l’arbitro in seguito ad un contrasto con Benatia, sanzionato con l’ammonizione. Punito dal direttore di gara, il bomber sudamericano ha perso definitivamente il controllo e ha urlato in faccia a Mazzoleni tutta la sua rabbia, costringendo quest’ultimo ad espellerlo: l’incubo si è materializzato, la serata del riscatto è diventata a tutti gli effetti quella del flop di fronte alla sua ex Juventus.
A qualche ora dal fischio finale di Milan-Juventus, Higuain ha deciso di rilasciare alcune dichiarazioni a mente fredda, soprattutto per fare “mea culpa” sia sul rigore fallito che sull’espulsione. L’ex bomber del Napoli si è scusato innanzitutto con i suoi compagni di squadra, con l’allenatore Gattuso e con tutta la tifoseria milanista, assumendosi tutta la responsabilità di quanto accaduto con l’arbitro Mazzoleni, chiarendo che la sua reazione è scaturita dalla convinzione che l’intervento irregolare non fosse il suo ma di Benatia. Allo stesso tempo, l’attaccante argentino ha provato a giustificarsi dicendo di non essere un robot, ma una persona “che sente molto certe emozioni”, pur sapendo di non essere stato un bell’esempio in campo soprattutto per i bambini.
Del resto, l’attaccante del Milan non ha nascosto che quella, per lui, era una gara particolare, rivelando di non aver mai chiesto di lasciare la Juventus, essendosi sempre impegnato al massimo per la squadra bianconera. Sul rigore fallito, invece, ha affermato che non pensava che Szczesny si sarebbe tuffato in anticipo per provare ad intercettare il suo tiro, ammettendo di calciare i rigori allo stesso modo, ma sottolineando che il suo penalty era angolato benissimo e che soltanto la prodezza del portiere polacco è riuscita a deviarlo sul palo. Insomma, un bagno di umiltà per Gonzalo Higuain dopo la prestazione poco positiva sfoderata contro la sua ex squadra, ma anche un’occasione per ricordare a tutti che anche i calciatori sono degli esseri umani che, in alcune occasioni, possono farsi influenzare dalle emozioni, soprattutto se sono forti e particolarmente pressanti.
Patrizia Gallina