Giuseppe Conte è sicuro: il governo è solido.

Giuseppe Conte non ha dubbi sulla tenuta del Governo: “Andremo avanti”

“Il governo terrà anche dopo le europee”. Il premier Giuseppe Conte non vede alcun rischio di rottura all’interno della maggioranza di governo, ribadendo in un’intervista al Corriere della Sera che l’esecutivo guidato da Lega e Movimento 5 Stelle è ben saldo e che l’esito delle elezioni europee non influenzerà affatto negativamente sulla prosecuzione dell’attuale legislatura.

Il Presidente del Consiglio, dunque, ha smentito le previsioni dell’agenzia statunitense Fitch, secondo cui in Italia vige una sorta di instabilità politica che addirittura potrebbe confluire in elezioni anticipate qualora l’esito delle europee dovesse ridisegnare in qualche modo i rapporti fra Lega e M5S. “Sinceramente questa instabilità non riesco proprio a vederla – ha affermato Conte – Per questo rimango convinto che andremo avanti”. Il giurista pugliese ha anche aggiunto che c’è ancora molto da fare in vista del cambiamento e delle riforme previste dall’attuale piano di governo, lanciando una frecciatina a Fitch quando ha dichiarato che la sua opinione è alla stregua di tante altre analisi politiche che vengono fatte costantemente.

Parlando del suo lavoro alla Presidenza del Consiglio, Giuseppe Conte ha rivelato che, viaggiando spesso per l’Italia, ha constatato come tra i cittadini stia aumentando la voglia di superare la vecchia politica, evidenziando che i sondaggi continuano a riscontrare alti consensi verso l’attuale maggioranza. Inoltre, in merito alle elezioni europee, ha aggiunto che anche se dovesse emergere un “consenso proporzionalmente diverso” rispetto a quanto accaduto il 4 marzo dello scorso anno, ciò non andrebbe affatto ad intaccare la tenuta dell’alleanza tra il Carroccio e i pentastellati.

Le certezze del premier derivano dall’alta considerazione che ha dei suoi collaboratori e leader politici, i quali sono “avveduti e responsabili” e, dunque, non commetteranno mai l’errore di porre fine ad un esecutivo animato da un forte spirito riformatore che ha ancora tanti progetti politici da portare avanti: “Ci sono 14 decreti attuativi in attesa di entrare in vigore”, ha detto Conte, confermando che non ci sarà alcun ribaltone né dopo la tornata elettorale in Sardegna, e nemmeno in seguito alle Comunali in Sicilia e alle elezioni per il Parlamento europeo.

Sulla situazione economica italiana, il Capo del Governo ha puntualizzato che spesso si assiste ad un fenomeno piuttosto strano, poiché in alcuni momenti si tende a generare facili allarmismi rispetto allo spread mentre, invece, in altre circostanze, pur restando agli stessi livelli, non se ne parla affatto: “Come se l’attenzione dipendesse da una bolla mediatica che si gonfia o si sgonfia a seconda degli impulsi esterni”. Inoltre ha chiarito che non ha mai sottovalutato lo spread, importante per la credibilità internazionale dell’Italia, puntualizzando però che non può essere considerato alla stregua di un totem in grado di condizionare l’andamento delle strategie interne in materia di politica economica.

Un passaggio importante dell’intervista al Corriere della Sera è stato quello in cui Giuseppe Conte ha escluso categoricamente l’introduzione di una patrimoniale e, soprattutto, di una manovra correttiva, anche perché l’attuale legge di bilancio prevede un “meccanismo cautelativo” che può far scattare a luglio un blocco della spesa per 2 miliardi di euro, qualora i conti pubblici non dovessero risultare in linea con le stime previste dal governo.

Patrizia Gallina