Oggi sentiamo spesso parlare di celiachia, e non potrebbe essere diversamente, considerando che ci si trova di fronte ad una delle intolleranze alimentari più diffuse. Soprattutto negli ultimi anni, le diagnosi relative alle intolleranze al glutine hanno conosciuto un’impennata, anche per merito delle nuove scoperte scientifiche e dei nuovi sistemi per rilevarne la sintomatologia.
Fortunatamente, come accade sempre in questo ambito, la ricerca non si ferma e anzi prosegue costantemente, portando ogni anno numerose novità. Novità che meritano un approfondimento, specialmente perché toccano da vicino gli interessi e la salute di migliaia di italiani celiaci.
Cos’è la celiachia e quali sono le novità di settore
La celiachia è una patologia cronica di natura infiammatoria, che colpisce l’intestino tenue, e che viene provocata dall’ingerimento di cibi contenenti la proteina del glutine. Come anticipato poco sopra, si tratta di un campo molto complesso, anche per gli esperti: il quadro clinico relativo a questo disturbo è variegato e non sempre facile da riconoscere, perché i sintomi e i segnali sono parecchi.
Si parla poi di una patologia che ultimamente vede un trend in ascesa, in quanto a diagnosi: al punto che oggi in Italia si contano circa 200 mila casi di soggetti intolleranti al glutine, con un incremento di 8 mila unità rispetto allo scorso anno.
Ma quali sono le novità emerse in questo campo? Secondo alcuni ricercatori norvegesi, alla base dello sviluppo della celiachia potrebbe trovarsi un’infezione da virus (adenovirus ed enterovirus). Questa infezione intestinale, stando alle teorie del team, potrebbe favorire lo sviluppo della malattia nei soggetti in età infantile predisposti geneticamente.
In secondo luogo, un’altra ricerca sottolinea la maggiore sensibilità dei bambini: secondo quanto scoperto da un gruppo di ricercatori svedesi, l’aumento dell’assunzione di glutine dopo i 6 mesi d’età può incrementare il pericolo della comparsa della celiachia. Basterebbe dunque un semplice grammo in più al giorno, per aumentare i fattori di rischio.
Celiachia e alimentazione
L’interesse nei confronti dei bisogni dei celiaci ha portato ad una maggiore attenzione riguardante anche i prodotti alimentari. Per questo motivo, oggi si trovano catene di supermercati come Aldi, ad esempio, che hanno creato una linea apposita di prodotti senza glutine, pensata dunque per chi soffre di questa intolleranza.
Ma va anche detto che, al contempo, chi ha bisogno di un piano alimentare gluten free si trova spesso a dover far fronte alla necessità di mangiare fuori casa, e qui interviene la tecnologia. Si parla, nello specifico, del nuovo rilevatore portatile di glutine, chiamato Nima: il dispositivo consente di individuare la presenza della proteina in questione nei cibi, attraverso l’analisi di un piccolo campione di alimento. Oltre ad essere particolarmente efficace, Nima si dimostra anche molto veloce, dato che bastano due minuti al dispositivo per completare le analisi.