Donna muore dopo l’asportazione del neo: arrestato medico-santone. I due avrebbero causato la morte della donna , avvenuta in ottobre, dopo l’asportazione di un neo, in un agriturismo-centro olistico. Il chirurgo che operava nel bresciano e il ‘santone’ del centro olistico-agriturismo, dov’è stata operata la donna, sono stati arrestati dai carabinieri di Genova.
CHIRURGO E SANTONE
La donna, Roberta Repetto, era figlia dell’ex sindaco di Chiavari Renzo Repetto, che ha guidato la cittadina del Tigullio dal 1989 al 1993, sarebbe morta a causa dell’asportazione di un neo.
I due arrestati in mattinata sono il dottor Paolo Oneda, dirigente di Chirurgia generale dell’ospedale di Manervio ed il ‘santone’ Paolo Bendinelli, ovvero il ‘maestro’ del centro olistico-agriturismo dove la donna è stata operata.
Il chirurgo e il ‘santone’ sono incriminati di omicidio volontario con dolo eventuale, violenza sessuale e circonvenzione di incapaci.
GLI EVENTI
Roberta Repetto si era avvicinata molto al centro olistico-agriturismo di Anidra, situato a Bordonasca nell’entroterra del capoluogo ligure.
La donna si era così tanto annessa al posto, da celebravi il matrimonio ed insegnare Yoga e Thai Chi Chuan.
Questo suo graduale avvicinamento al centro, l’ha portata ad allontanarsi da amici e parenti per abbracciare totalmente gli insegnamenti del “maestro”.
Secondo le indagini, il medico aveva asportato un neo operando nell’agriturismo gestito dal “santone” senza i dovuti accertamenti istologici. La ragazza sarebbe stata operata sul tavolo di cucina del centro e senza anestesia, inserendo «l’evento in un presunto processo di «purificazione spirituale».
Dopo l’asportazione, si sarebbero sviluppate numerose metastasi. Quindi la donna sarebbe morta a causa delle complicazioni dovute all’asportazione del neo.
Il decesso è avvenuto in ottobre, al S.Martino di Genova. Solo ora, dopo svariate indagini, i carabinieri sono passati all’azione.
In mattinata i carabinieri di Genova sono intervenuti con l’arresto di Paolo Oneda e Paolo Bendinelli, ora accusati della morte di Roberta Repetto, ovvero di omicidio volontario con dolo eventuale, violenza sessuale e circonvenzione di incapaci.