A poche ore dalla tragedia che ha colpito intere famiglie e giovani coppie, arrivano i nomi e le storie delle vittime della funivia del Mottarone. Si contano 14 vittime totali su 15 di coloro che erano all’interno della cabina. Un bimbo di 5 anni è l’unico superstite, attualmente in ospedale. Ecco i dettagli.
I nomi delle vittime della funivia Stresa-Mottarone
Con grande dolore e fatica si legge il bollettino delle vittime colpite dalla tragedia della funivia di Mottarone. 14 vite spezzate all’improvviso e insieme al cavo portante della struttura. L’elenco dei nomi rivela la storia di famiglie lombarde, romagnole e calabresi. Al momento, ancora da chiarire le cause che hanno portato la cabina a cedere nel vuoto, rotolando giù per la montagna causando lo schianto contro gli alberi.
Tra i colpiti, ricordiamo Roberta Pistolato e Angelo Vito Gasparro, sposi piacentini desiderosi di festeggiare il compleanno di lei in gita. Qualche minuto prima della strage, la donna aveva mandato alla sorella un sms dicendole: “Stiamo salendo in funivia”. Senza dimenticare, i fidanzati di Varese (Silvia Malnati e Alessandro Merlo). La giovane lavorava come commessa presso un negozio di cosmetici e si era appena laureata. Entrambi appassionati di montagna, avevano deciso di trascorrere un weekend fuori porta. Il sindaco della loro città natale ha, inoltre, dichiarato: “Ho sentito le famiglie e fatto loro le condoglianze a nome di tutta la città” e “Non ci sono parole, solo il profondo dolore per tutte le vittime”.
Un’intera famiglia israeliana ha perso la vita nell’incidente (papà, mamma e figlio). Il secondogenito sembra sia sopravvissuto, ma è ricoverato poiché in gravi condizioni. Nella cabina, c’era anche la 27enne calabrese Serena Cosentino, da poco a Verbania per lavorare come ricercatrice con il fidanzato Mohammadreza Shahaisavandi, studente universitario. Quest’ultimo l’aveva raggiunta per una breve gita. La lista si chiude, infine, con una quinta famiglia: Elisabetta Persanini e Vittorio Zorloni. Il loro bambino (5 anni) è morto poco dopo l’arrivo in ospedale.
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