Uno dei temi più dibattuti in merito al vaccino da Covid-19 riguarda le fasce d’età a cui somministrarlo. La settimana scorsa, però, l’EMA – Agenzia Europea del Farmaco – ha messo a tacere i dubbi di quanti non erano d’accordo sulla vaccinazione dei bambini, dando il via libera anche per la fascia compresa dai 5 agli 11 anni. Sulla scia dell’EMA, quindi, si aspetta l’autorizzazione dell’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco – prevista per i prossimi giorni. “Entro la prossima settimana Aifa autorizzerà, dopo autorizzazione di Ema che è una garanzia” ha infatti rassicurato il presidente dell’Agenzia Giorgio Palù, intervistato durante la trasmissione Mezz’ora in più su Rai3. Rassicurazioni in merito arrivano anche dal Ministro della Salute Roberto Speranza: “Ho parlato con i miei due figli (Michele di 10 anni e Emma di 8 ndr). È giusto vaccinare i bambini, e io personalmente non avrò dubbi nel vaccinarli. E dico alle famiglie italiane: parlate con i vostri pediatri. Abbiamo pediatri tra i migliori al mondo”.
La necessità di vaccinare anche le fasce della popolazione più giovani nasce dalla constatazione che il maggior numero di contagiati è riscontrabile proprio fra i bambini, più esposti sia perché sprovvisti di copertura sia perché frequentano abitualmente luoghi di comunità – scuole, palestre, ecc… Secondo un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, infatti, negli ultimi 15 giorni il 50% dei casi diagnosticati tra gli under 19 riguardava proprio la fascia 6-11 anni. Come ricorda infatti il coordinatore del Comitato tecnico – scientifico Franco Locatelli, intervistato da Il Corriere della Sera: “Ai bambini deve essere offerta la vaccinazione per tutelare la loro salute, per favorire la loro frequenza scolastica e per tutelare le attività sociali, ludiche e ricreative, la cui deprivazione ha un impatto negativo sullo sviluppo. I vaccini pediatrici saranno disponibili qualche giorno prima di Natale e si procederà con un dosaggio che è pari a un terzo rispetto a quello degli adulti, somministrando due dosi a distanza di 3 settimane l’una dall’altra. Vi sono modelli diffusi dell’Ecdc (Centro Europeo controllo malattie infettive) che stimano come la vaccinazione nella fascia d’età 5-11 anni possa portare a una riduzione dell’indice di riproduzione Rt pari all’11%, un valore analogo a quello associato all’adozione di alcuni interventi non farmacologici. Ma, ripeto, la ragione vera per vaccinarli è la tutela della salute globalmente intesa dei bambini”.
Parere non proprio positivo giunge invece da Massimiliano Fedriga – governatore del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni – : “Dobbiamo fidarci della Scienza, ma per quanto riguarda la parte relativa ai vaccini anti Covid per i bambini c’è una particolare esigenza proprio perché stiamo parlando di bambini. Ci vuole la massima attenzione. Per questo io ho espresso una mia obiezione personale. Quello che posso consigliare è parlare con il pediatra, che dobbiamo ascoltare con attenzione. È fondamentale però che si vaccini chi è ancora restio e che si vaccini chi deve fare la terza dose”.
Entro Natale, dunque, dovrebbe partire anche la campagna vaccinale per la fascia 5-11 anni.
Fonte: Fanpage.it