Variante sudafricana

Variante sudafricana: l’Italia vieta l’ingresso da 7 paesi

La variante sudafricana fa tremare l’Europa

La corsa del virus COVID-19 non si arresta. E mentre il mondo corre ai ripari con i vaccini, vengono scoperte varianti più resistenti al vaccino. Quella proveniente dal Sudafrica – isolata in queste ore – inizia a preoccupare l’Europa al punto che sono stati vietati collegamenti con alcuni paesi. L’Italia, in particolare, ha bloccato i voli provenienti da ben 7 paesi e l’ingresso a chi li ha visitati negli ultimi 14 giorni: Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed eSwatini. La Commissione Europea ha già in cantiere di proporre una misura analoga a tutti i Paesi membri, che nel frattempo stanno ugualmente correndo ai ripari. Francia e Germania hanno già sospeso i rientri dal Sudafrica, mentre la Spagna anche dal Botswana. Fuori dall’Unione ingresso vietato anche in Gran Bretagna ed Israele. Quest’ultimo – dove è stato rilevato il primo caso di questa variante – ha allargato il ventaglio dei paesi ” a rischio” a Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia e eSwatini, nazioni dalle quali non solo sono bloccati i voli ma anche l’ingresso. Per chi invece deve rientrare in paese è prevista la quarantena anche se si è vaccinati.

In Europa, al momento, è già stato isolato un primo caso, in Belgio. Si tratta di una cittadina non vaccinata e mai ammalatasi che rientrava da un viaggio in Egitto e in Turchia, la quale ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo il rientro. In Italia l’istituto Spallanzani ha già istituito una task force “per analizzare i dati che afferiscono a livello internazionale” e per “predisporre il sequenziamento dei ceppi a fine di sorveglianza virologica”. Ursula Von der Leyen ha invece già fatto sapere che la Commissione europea proporrà, in stretto coordinamento con gli Stati membri, di attivare il freno di emergenza per interrompere i viaggi aerei dalla regione dell’Africa meridionale a causa della variante B.1.1.529”. Prevista anche, per stasera alle 18,  la convocazione di una task force d’emergenza.

L’OMS ha annunciato che si terrà oggi a Ginevra una riunione del Technical Advisory Group al fine di chiarire se è di fronte ad una variante di “interesse” o di “preoccupazione”. Ci vorranno però settimane affinché si possano conoscere le ripercussioni di questa variante in termini di contagiosità. Pzifer, dal canto suo, ha affermato che entro due settimane sarà in grado di stabilire se la variante è in grado di eludere il vaccino. Nel caso di esito positivo, la casa farmaceutica produrrà un nuovo vaccino entro 100 giorni.

 

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