Massimo Antonelli

Covid-19, parla Massimo Antonelli: “Il virus circola enormemente”

Massimo Antonelli, direttore del reparto di anestesia e rianimazione al Policlinico Gemelli di Roma, ha parlato dell’emergenza Coronavirus in un’intervista rilasciata a Sky TG24. Ad oggi fa sapere che l’indice di diffusione del virus è a 0.99, è superiore però all’1 in dieci regioni. Questo a detta sua significa che il virus circola enormemente. Ha poi aggiunto che cinque regioni sono al momento ad alto rischio. Inoltre ogni 100mila abitanti ci sono ad oggi più di 300 casi nelle province di Bolzano e Trento.

Il direttore del reparto di anestesia e rianimazione al Policlinico Gemelli di Roma ha fatto sapere che l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva al momento è sotto la soglia critica. In qualche regioni però la supera del 30%, alcune sono infatti costrette a trasferire i pazienti in altre regioni. Per quanto riguarda l’età media dei ricoveri Antonelli fa sapere che è scesa. I pazienti sono più giovani rispetto a prima, l’età media si aggira intorno ai 44 anni. Ha poi aggiunto: “L’unico dato che credo sia positivo e che è interessante è che il trend dei casi positivi tra le persone ottuagenarie che sono state vaccinate e il personale sanitario è in deciso calo.” A parer suo da un lato la situazione è complessa, ma dall’altro grazie all’utilizzo dei vaccini sono emersi segnali incoraggianti.

Massimo Antonelli è convinto che l’Italia stia già affrontando una terza ondata del Covid-19. Pensa che chiamarla così o seconda ondata con ulteriore picco sia solo una questione di definizioni. Ha però precisato che in alcune regioni c’è un’importante presenza del virus. Il direttore pensa che la variante inglese prenderà il sopravento e ciò causerà un inevitabile aumento dei contagi. Ci ha tenuto però a precisare che le varianti del virus non sono più aggressive nei confronti dei giovani. Ha infatti spiegato che a causa di alcune caratteristiche che presentano il virus circola maggiormente e colpisce anche le fasce d’età meno colpite nella prima ondata, ma ciò non dipende da una maggiore aggressività.