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Fra tamponi falsi e Covid party: tutte le truffe dei no-vax per ottenere il Green Pass

Da quando il Green Pass è diventato obbligatorio per alcune fasce di popolazione e per entrare in una lista sempre più lunga di luoghi il numero di vaccinati è aumentato notevolmente. Ma sono aumentate anche le truffe legate ai Green Pass falsi, ricercati da moltissimi no-vax. Alcuni incontrano persone positive per farsi contagiare ed ottenere il certificato di avvenuta guarigione – valido 6 mesi – altri fanno registrare falsi test rapidi positivi da farmacisti “compiacenti”, per poi tornare negativi già nelle ore successive. In queste settimane, però, i metodi per ottenere la Certificazione Verde sono diventati sempre più complessi, complice anche il caos legato alla corsa ai tamponi dovuta alla variante Omicron.

Una delle nuove trovate è la cosiddetta “truffa della tessera sanitaria”: una persona positiva si reca in varie farmacie con tessere sanitarie non sue, facendo registrare tutti i proprietari di quei documenti come positivi. Dopo una settimana, i veri titolari delle tessere si presentano a fare un tampone rapido e con il risultato negativo ottengono il Green Pass. In molte farmacie, infatti, per accelerare un processo divenuto sempre più lungo a causa dell’affollamento, si tende sempre di più a non chiedere la carta d’identità. Quindi basta che “il paziente positivo” e il possessore della tessera sanitaria abbiano circa la stessa età e la truffa va in porto.

Un altro metodo è legato ai tamponi. Oltre alla richiesta di test falsi, si sfruttano anche i tamponi fai da te. Secondo Fabio Ciciliano, membro del Cts, molte persone non dichiarano la positività per evitare la quarantena. In questo modo chiedono al proprio medico di base, tramite una foto, di dichiarare la propria positività. Il medico, fidandosi, accerta la malattia pensando che il paziente non si recherà a fare un secondo tampone in farmacia essendo probabilmente positivo. Il problema, però, è che le foto sono spesso false o riciclate da persone realmente positive.

Infine ci sono i Covid Party, durante i quali i no-vax incontrano persone con il Covid e si fanno contagiare, ovviamente a pagamento. Per non rischiare di essere scoperti, però, molti cercano di contrarre la malattia da congiunti o amici positivi o cercando qualcuno in chat sui social create apposta con questo scopo. La convinzione è che con la Omicron si rischi poco o nulla. Per chi invece non ha intenzione di mettere in atto alcuna truffa, continua ad essere fiorente il commercio di Green Pass falsi su Telegram, con prezzi che vanno dai 200 ai 500 euro.

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