Ci vorrà ancora diverso tempo prima di trovare una risposta definitiva sull’incendio scoppiato a Milano la scorsa domenica. Il grattacielo di via Antonini, infatti, non esiste più e le prime foto scattate dai vigili del fuoco mostrano solo un cumulo di macerie e detriti.
Incendio a Milano, ancora ignote le cause del rogo
Come riporta la testata MilanoToday, l’incendio sarebbe partito da un’abitazione al 15° piano. Nel giro di pochi minuti, le fiamme si sono propagate in tutto il palazzo in una maniera “mai vista, dall’alto verso il basso“. A dichiararlo sono stati gli inquirenti che stanno indagando su quanto accaduto pochi giorni fa. L’inquilino dell’appartamento in questione, che si trovava in ferie, avrebbe staccato la corrente elettrica così come confermato dal custode del palazzo. L’ipotesi del cortocircuito, dunque, dovrebbe essere scartata ma al momento sono in corso tutte le verifiche necessarie per fare maggiore chiarezza. Inoltre, gli altri abitanti del grattacielo hanno dichiarato che l’allarme antincendio non si è mai attivato. Nessuno, dunque, si sarebbe accorto in tempo di quanto stava accadendo se non fosse stato per il forte odore di bruciato e per il fumo che ha iniziato a invadere l’intero stabile.
La situazione degli inquilini del grattacielo di via Antonini
Tutti gli inquilini sono stati prontamente evacuati e nei prossimi giorni incontreranno i rappresentanti del comune di Milano per discutere anche della loro ricollocazione. Molti, infatti, si trovano oggi in alcuni alberghi ma alcuni hanno dichiarato di dover pagare di tasca loro le spese del loro soggiorno forzato. Si attende, dunque, un confronto anche con il sindaco Beppe Sala per capire quale sarà il loro futuro: “Stiamo affrontando noi tutte le spese e abbiamo bisogno di tutto, da un tetto sopra alla testa a vestiti e pc per lavorare perchè abbiamo perso tutto“, racconta uno dei portavoce delle 70 famiglie dello stabile bruciato.