Chiara Gualzetti è stata uccisa lo scorso 27 giugno 2021 da un suo coetaneo a Monteveglio, aveva solamente 15 anni. Lei si era innamorata di lui, ma le sue attenzioni infastidivano il ragazzo che le ha tolto la vita colpendola con diverse coltellate. Il giovane killer dopo aver ammesso di averla uccisa aveva dichiarato che ad ordinargli di toglierle la vita era stata una voce demoniaca, il Gip lo ha però ritenuto perfettamente capace di intendere e di volere.
Durante l’interrogatorio aveva confessato di aver preso Chiara a calci in testa dopo averla accoltellata perché non moriva, a detta sua continuava a resistere. Il suo gesto è apparso premeditato sin dall’inizio, voleva uccidere la 15enne ed è per questo che al loro incontro aveva portato con sé un coltello. Nei giorni precedenti aveva anche rivelato ad alcuni amici che avrebbe ucciso una ragazza quella domenica. I genitori di Chiara Gualzetti temono che possano fare qualche sconto di pena all’assassino della figlia. I due da mesi stanno affrontando un immenso dolore e vogliono che lui paghi per ciò che ha fatto.
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La difesa del ragazzo aveva provato a chiedere la revoca del carcere e il suo trasferimento in una comunità, una richiesta che però il Tribunale ha bocciato. Il reato da lui commesso è punibile con l’ergastolo ma essendo minorenne il killer la pena massima è di trent’anni. I genitori della vittima hanno paura che i suoi legali possano chiedere il rito abbreviato. Questa possibilità getta nello sconforti la famiglia di Chiara, a Fanpage il padre della 15enne ha detto: “Ci vuole una pena esemplare lui non merita sconti o permessi, deve avere il massimo della pena. La vita di mia figlia non può valere 10 anni di carcere“.
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