Manila. Il terribile tifone Haiyan ha scosso nelle ultime ore il centro delle Filippine: il bilancio provvisorio conta 1200 morti, ma si prevede che questa cifra sarà ampiamente superata nei prossimi rapporti della Croce Rossa, che ha tenuto a precisare l’importanza dei danni subiti nelle zone di Tacloban, dove le vittime sono ingenti, e nella provincia di Samar, come affermato dalla segretaria generale della Croce Rossa filippina, Gwendolyn Pang: “Oltre 1000 corpi, secondo le stime, sono stati visti galleggiare a Tacloban, come hanno riferito i nostri team. In Samar, circa 200.” Il tifone, oltre che molte vittime, ha portato anche gravi danni alle strutture locali: ciò che resta delle zone colpite sono le macerie degli edifici e delle strade rasi al suolo e devastati dalla potenza di quello che ormai è chiamato “supertifone“, e che si sta dirigendo verso la Cina: gli esperti lo registrano come il più potente tifone mai osservato finora, capace di viaggiare a oltre 313 chilometri orari nel suo punto di massima forza e di scatenare piogge impetuose e blackout che hanno messo a dura prova le telecomunicazioni con i Paesi esteri. “Quasi tutte le case sono state distrutte, molte sono danneggiate in modo irreparabile”: questa la testimonianza di Rey Balido, un portavoce dell’agenzia nazionale per la gestione dei disastri.
Da Città del Vaticano, Papa Francesco si esprime in solidarietà con i parenti delle vittime: “Chiedo a tutti voi”, rivolgendosi alla folla accorsa per ascoltare il suo intervento, “di unirvi a me nella preghiera per le vittime del tifone Haiyan-Yolanda, specialmente quelli nelle amate isole delle Filippine.”