“L’amore è giusto ma è anche un diritto“. Così Vladimir Luxuria dà il via alla manifestazione per rivendicare pari diritti per le persone omosessuali e transessuali. Ma anche per contestare l’attuale legge contro l’omofobia, in discussione al Senato. “Love is right” è quindi lo slogan scelto dagli organizzatori (Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, M.i.t, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia) che il 7 dicembre hanno chiamato a raccolta il popolo Glbt, in piazza SS. Apostoli, nel centro storico della capitale, per un pomeriggio colorato di arcobaleno (stesso colore scelto quest’anno per le luminarie di via del Corso).
Un migliaio di persone con bandiere rainbow e cartelli che recitavano “Diritto all’amore, diritto alla vita”, “Tante famiglie, un unico amore”, “L’omofobia danneggia gravemente te e chi ti sta intorno”, si sono radunate di fronte al palco, per l’evento condotto da Vladimir Luxuria. Sono intervenute anche Paola Concia e l’attrice Claudia Gerini che ha presentato il cortometraggio “Love is Right”, realizzato insieme con un gruppo di attrici e attori, per portare alla luce i problemi sul tema dell’omosessualità.
Luxuria ha esordito citando Nelson Mandela, scomparso nei giorni scorsi: “È doveroso ricordare una persona che ha dato tutto per la libertà, e che ha permesso che oggi in Sudafrica il matrimonio sia per tutti: Nelson Mandela”. E poi ha commentato la manifestazione: “È una giornata meravigliosa, una giornata primaverile, benvenuti a ‘Love is right’, perché l’amore è giusto ma è anche un diritto. Nessuno può permettersi il diritto di fare una classifica e decidere cosa è amore cosa non lo è in base all’orientamento sessuale“. Per Paola Concia: “Bisogna continuare a chiedere diritti finora mai ottenuti, come il matrimonio ugualitario, l’omogenitorialità e la legge contro l’omofobia”. Claudia Gerini aggiunge: “E’ inconcepibile che in Italia non ci sia ancora una legislazione su questi temi. In Europa esistono Paesi molto più avanti ed il nostro governo è in dovere di tutelare realtà forti che esistono”. Molte le voci che si sono levate contro la legge che punta a contrastare l’omofobia – licenziata alla Camera, e in discussione in commissione giustizia al Senato. “Ci opporremo a quella legge perché fa un passo in dietro. Qualunque compromesso è inaccettabile“, ha sottolineato Giordana Curati.
Flavio Romani, presidente di Arcigay, ha ricordato le tante vittime di omofobia: “Ogni giorno ci calpestano, ci violentano, ci fanno del male, ci uccidono. Cercano di buttarci addosso a noi la vergogna di quello che siamo. Vorrei ripeterlo: non c’è alcuna vergogna di quello che siamo. C’è la possibilità di essere fieri di quel che siamo.”
Fonti: ilmessaggero.it