A distanza di meno di venti ore dall’attentato di Parigi che sembra sempre più come un vero e proprio atto di guerra, cominciano ad emergere delle informazioni sulle presunte identità degli attentatori. Dalle notizie che si diffondono sui media, ufficiali e non, compare anche quella di un quindicenne. La sua nazionalità non è stata comunicata, ma appare che facesse parte del commando che ha agito fuori dallo Stade de France durante l’amichevole di calcio tra Francia e Germania.
Lo Stato islamico, che si è preso la responsabilità degli attentati avvenuti nella capitale francese, è solito sfruttare dei ragazzi giovanissimi nelle operazioni di guerra in Siria e in Iraq. Nei mesi scorsi, infatti, sono stati tanti i ragazzi che l’Isis ha impiegato come kamikaze nei territori in cui rivendica i propri diritti. Sino ad oggi, negli attentati in Europa o nel nord Africa, gli attentatori, seppur tra i 25-30 anni, non erano mai stati minorenni.
Un adolescente che avrebbe dovuto assistere alla partita e tifare per i propri beniamini con la maglia della propria squadra, non essere all’esterno con armi automatiche e cinture esplosive. Doveva essere un ragazzo di 15 anni come tanti, ma è stato trasformato in un attentatore. È una situazione tragica quella che la Francia, ma anche tutta l’Europa sta vivendo. Un orrore che sembra davvero molto difficile da capire, se non impossibile.