SIRIA – Dopo la conquista da parte dell’esercito siriano della città di Palmira, nel centro del Paese, lo Stato islamico ha attaccato ancora. Tutti gli assalti sono avvenuti nelle vicinanze di Damasco, cercando di cogliere di sorpresa l’esercito siriano dalle posizione sul Mont Qalamoun, a nord-est della capitale, e nei sobborghi a est.
L’attacco più violento è avvenuto alla base aerea di Dumair, quando un ondata di veicoli pieni di kamikaze si sono scagliati contro la base. Qui i militari sono riusciti a respingere l’imboscata con l’aiuto di elicotteri e difendendo così il territorio. Sono almeno 15 i soldati rimasti uccisi e decine i feriti.
E’ stata attaccata in contemporanea anche una fabbrica di cemento, che si trovava poco distante dal luogo del primo attentato. Qui gli uomini dell’Isis sono riusciti a penetrare nel complesso e dopo averlo danneggiato e saccheggiato hanno rapito e preso in ostaggio 344 operai. Ora lo Stato siriano teme che saranno utilizzati come merce di scambio o scudi umani in altre operazioni del commando.
Un altro attacco è avvenuto alla diga e alla centrale elettrica di Tishreen, a soli 15 km dal centro di Damasco. Anche qui i militari sono riusciti a respingere l’offensiva e a proteggere la zona. Non ci sono ancora notizie su eventuali vittime. Lo Stato islamico con queste incursioni sta cercando di dimostrare che non è al collasso e che ha ancora uomini e la capacità di organizzare e attuare controffensive per alleggerire la pressione dell’esercito sulla direttrice Palmira-Deir ez-Zour-confine con l’Iraq.