BANGLADESH -E’ stato ucciso nella città di Dacca, nel centro del Paese, un giovane studente che sulla sua pagina Facebook pubblicava scritti contro l’Islam. E’ soltanto l’ultimo di una serie di attentati ai danni di attivisti e blogger che danno libertà alle proprie idee e ai propri pensieri. Il giovane laico è stato ucciso a colpi di machete da quattro uomini, come ha reso noto la polizia.
“Almeno quattro aggressori hanno colpito Nazimuddin Samad alla testa a colpi di machete. Quando è caduto a terra, gli assalitori hanno aperto il fuoco su di lui a distanza ravvicinata. È morto sul colpo“, ha dichiarato un portavoce della polizia. Sono ora aperte le indagini per capire se Sadam sia stato ucciso per ciò che pubblicava sulla propria pagina o per altre motivazioni.
Alcuni testimoni, secondo il Dhaka Tribune, che si trovavano nella strada affollata vicino all’università frequentata dal ragazzo, hanno dichiarato che i quattro killer hanno urlato “Allah Akbar” (Dio è grande) e solo dopo si sono lanciati sul ragazzo. L’anno scorso, quattro blogger laici e un editore sono stati assassinati in Bangladesh, molto probabilmente da islamisti. La polizia ha arrestato persone sospettate di appartenere al gruppo Ansarullah Bangla Team ma ancora non c’è stato alcun processo.
In Bangladesh l’Islam rappresenta la più ampia formazione religiosa, i mussulmani costituiscono il 90% della popolazione mentre gli induisti l’8%. Sono presenti anche minoranze per il solo 2% della popolazione. La pratica religiosa ha sempre rappresentato una fortissima componente dell’identità religiosa personale e di gruppo, anche se ciò è via via variato nel corso del tempo: un sondaggio svolto nel 2003 confermava che la scelta religiosa è la prima caratteristica per l’auto-identificazione del cittadino.