Un anno dopo gli attentati terroristici a Parigi, il Bataclan ha aperto nuovamente le porte. Questa volta però, per ospitare il concerto di Sting. La direzione della sala spettacolo ha però rifiutato di far entrare due dei componenti degli Eagles of Death Metal che volevano assistere al concerto. Il direttore della Sala concerti, Jules Frutos ha affermato di averli mandati via, in quanto certe cose non vanno dimenticate. Il frontman del gruppo, Jesse Hughes, a marzo aveva dichiarato che l’attacco terroristico era stato preparato dall’interno della sala, esprimendo così dei sospetti nei confronti del servizio di sicurezza.
Davanti al giornale americano dalle posizioni estremiste Takìs, Jesse Hughes aveva sottolineato di aver visto dei “musulmani che festeggiavano in strada durante l’attacco” e credeva che si trattasse solamente della gelosia degli arabi rispetto agli americani. Il gruppo californiano è già tornato a suonare nella capitale francese dopo il concerto degli U2 alla Bercy-Arena a inizio dicembre. A febbraio, il gruppo ha suonato all’Olympia e infine il 13 novembre davanti a numerosi superstiti.
Alle ore 9:00 è iniziata allo Stade de France la commemorazione ufficiale delle vittime degli attentati terroristici del 13 novembre 2015. Allo stadio, si sono fatti saltare in aria 3 kamikaze annunciando l’inizio di una serie di stragi che hanno fatto tremare tutta l’Europa. Davanti alla porta D, è morto Manuel Dias, autista di un pullman che aveva accompagnato un gruppo di tifosi all’amichevole Francia – Germania. Il figlio della vittima, Michael, ha letto un testo in memoria del padre che aveva 63 anni, ricordando il suo arrivo dal Portogallo, a soli 18 anni: “Mio padre era la prova vivente che l’integrazione è possibile e necessaria”. Le celebrazioni continueranno per tutta la giornata, lapidi saranno esposte davanti al Bataclan e ai bistrot dove persero la vita 130 persone.