Sembrava un’idea lanciata così, di getto, ma destinata a restare nel campo delle ipotesi e delle lontane probabilità. Invece, in seguito al risultato delle elezioni politiche del 4 marzo, all’interno della coalizione di Centrodestra pare si stia tornando a parlare con sempre maggiore insistenza dell’eventualità di unire tutte le forze politiche in campo per realizzare un unico, grande partito che sia in grado di contrastare l’enorme avanzata del Movimento 5 Stelle, e soprattutto di arrivare a governare il Paese. Questo progetto era stato in parte già rilanciato da Giovanni Toti all’indomani dell’esito della tornata elettorale. L’esponente di spicco di Forza Italia – nonché presidente della Regione Liguria – nel commentare l’esito della tornata elettorale aveva ribadito l’importanza di arrivare ad un partito unico di Centrodestra per consentire a tutte le forze presenti nell’alleanza di emergere al meglio, riferendosi soprattutto ai giovani di valore che, naturalmente, nei meandri delle piccole liste civiche e amministrative si perdono e non riescono a far venire fuori tutto il loro talento e proposte interessanti.
In questi giorni, sembra proprio che la posizione di Giovanni Toti stia trovando un numero sempre maggiore di adesioni, ricordando anche come Silvio Berlusconi, in passato, abbia già fatto più volte riferimento alla necessità di creare una grande e unitaria forza politica di Centrodestra che, secondo il suo parere, riuscirebbe ad ottenere la maggioranza dei consensi da parte degli italiani. Tuttavia, anche se questa strada da percorrere sta diventando sempre più concreta, proprio i risvolti delle elezioni politiche 2018 starebbero creando qualche piccola difficoltà in merito alla leadership e alla linea politica da seguire.
Infatti, dati alla mano, è innegabile come ormai la Lega rappresenti il primo partito dell’intera alleanza “azzurra”, con Matteo Salvini che ha scalato posizioni all’interno della coalizione, diventando di fatto il punto di riferimento scelto dagli elettori di Centrodestra. Dunque, qualora ci si dovesse realmente mettere al lavoro per varare la cosiddetta “Lega-Italia”, l’attuale segretario del Carroccio pretenderebbe come minimo di esserne il leader, coadiuvato magari da Giorgetti, mentre proprio Giovanni Toti potrebbe avere un ruolo di spicco come garante degli interessi di Forza Italia. E Silvio Berlusconi? Se fino a poco tempo fa si sarebbe pensato automaticamente a lui come asse portante del partito unico, adesso l’ex Premier rischierebbe di andare incontro a qualche difficoltà in più (a prescindere dalla sentenza della Corte dell’Unione Europea sulla legge Severino) a trovare un ruolo di spicco all’interno della nuova forza politica. Ad ogni modo, il “Cavaliere” potrebbe diventare una sorta di consigliere dietro le quinte, un regista delle strategie politiche da seguire, avendo come portavoce ufficiale Gianni Letta.
Le grandi manovre per arrivare ad un partito unico di Centrodestra, dunque, sono partite, anche se al momento siamo ancora nella fase delle valutazioni e delle riflessioni, anche se sotto il profilo politico, tenendo conto del risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni, per la coalizione “azzurra” potrebbe risultare determinante unire le forze e, di conseguenza, i voti garantiti dai vari partiti che adesso la compongono, evitando eventuali dispersioni e suddivisioni interne che potrebbero ostacolare la sfida politica ai pentastellati.
Patrizia Gallina