Luka Modric ha vinto il Pallone d’oro 2018, ponendo fine al dominio di Messi e Cristiano Ronaldo dopo nove anni, e su questo non si discute. Ombre e sospetti invece, ruotano intorno al sistema di votazione e, in particolare, a due casi che stanno generando un bel po’ di polemiche sulle modalità stabilite da France Football per eleggere il miglior giocatore dell’anno.
In queste ultime ore, infatti, è giallo sul giornalista delle Comore, Abdou Boina, le cui preferenze sono andate, nell’ordine, a Mbappé, Modric, Cristiano Ronaldo, Hazard e Salah. Fin qui nessun problema, se non fosse per le voci che stanno giungendo dal Paese africano, dove diversi media stanno affermando con forza che il succitato reporter non solo non avrebbe mai lavorato per la testata indicata nell’operazione di voto (albaladcomores.com) che tra l’altro avrebbe chiuso i battenti già da qualche anno, ma che addirittura non esisterebbe affatto.
Il primo a denunciare il caso è stato il fotografo Toimimou Abdou, il quale ha lavorato in passato per la testata per la quale risulterebbe accreditato il misterioso Abdou Boina. Il fotoreporter si è detto innanzitutto sorpreso di aver letto il nome del quotidiano Albalad Comore, perché a lui risulta che abbia smesso di essere operativo da circa sei anni. Inoltre, in un’intervista rilasciata a “alwatwan.net”, ha aggiunto che in redazione non ci sarebbe mai stato un cronista rispondente al nome riportato nella votazione del Pallone d’oro 2018, giacché il giornale avrebbe avuto solo due giornalisti sportivi, Abdul Yusuf per l’edizione francese e Sharif Ousseine per quella araba. In effetti, in seguito a dei controlli online, è emerso che la testata delle Comore non ha mai avuto un’ampia sezione dedicata allo sport, perché in passato si è dedicata soprattutto a pubblicare dei consigli per vivere al meglio le relazioni amorose.
Dopo le rivelazioni del fotografo Toimimou Abdou è intervenuto anche Stepahne Ahamadi, presidente dell’ACJS, per confermare che non risulta alcun Abdou Boina tra gli iscritti all’elenco ufficiale dell’Associazione Comore dei giornalisti sportivi. Inoltre, il dirigente ha anche sottolineato di non riuscire a spiegarsi questo mistero, perché sarebbe stato molto più facile parlare di un semplice errore se si fosse trattato di un giornalista proveniente da un “organo di stampa esistente”, confermando quindi l’inesistenza della testata menzionata accanto al nome del presunto reporter nelle sue cinque preferenze per il Pallone d’oro 2018.
Ma le polemiche sul giornalista “fantasma” delle Comore non si sono affatto esaurite qui. Infatti il capo ufficio stampa della Federazione calcistica del Paese dell’Africa orientale, Fayssoile Moussa, ha tuonato contro l’organizzazione del premio sportivo, affermando che la bandiera inserita in sede di votazione sia ormai superata e inesistente da ben 17 anni. Inoltre ha aggiunto che probabilmente il misterioso Boina potrebbe essere un freelance o un consulente e non ci sarebbe alcun problema, mentre la mancanza di rispetto per Comore risiederebbe proprio nell’averlo presentato e indicato come un cronista di Albalad.
In attesa che giunga qualche comunicato ufficiale da France Football o dalla Fifa per chiarire la questione relativa al nome e al giudizio espresso da Abdou Boina, da Trinidad e Tobago arriva un altro attacco agli organizzatori del Pallone d’oro 2018. Il giornalista Lasana Liburd, infatti, su Twitter ha rivelato che il suo voto relativo al premio di quest’anno è stato conteggiato in maniera errata, perché la sua griglia di preferenze è stata Messi, Modric, Ronaldo, Salah e Griezmann, mentre la classifica riportata pubblicamente indica Griezmann in prima posizione, seguito da Salah, Ronaldo, Modric e Messi. Insomma, un giudizio che sarebbe stato completamente ribaltato.
Patrizia Gallina