EDITORIALI

Le opinioni degli esperti sugli argomenti più caldi del web

Reem Hassan: il coraggio di una donna contro la follia dell’Isis

Reem Hassan era siriana. Aveva conseguito una laurea in Letteratura, era una pittrice promettente, una splendida giovane che ha sacrificato sogni, carriera e femminilità nel sacro nome della Patria. La sua morte, avvenuta lo scorso agosto, è pressoché passata inosservata: nessun post per tributarne in sacrificio, nessuna bandiera siriana come sfondo della propria immagine del profilo, nessun dibattito politico o avatar stilizzato. Eppure, Reem Hassan non è diversa da tutte le ragazze andate a scatenarsi a suon di musica al Bataclan, né da quelle sedute al tavolo di un ristorante prima di essere freddate, senza alcuna pietà. Né, incredibile ma vero, dalle ragazze che hanno scelto di imbracciare un fucile nel nome dell’Isis, piuttosto che abbracciare la vita.

Ecco gli “ImamYouTube”: l’estremismo nell’era del web

L’abominio dell’Occidente, dei suoi usi, delle sue comodità, persino dei suoi gusti alimentari e, soprattutto, della sua “frivola” tecnologia…. effettuata tramite YouTube ed i social network. Questo è l’assurdo paradosso vissuto da alcuni nomi di spicco dell’estremismo islamico, prontamente soprannominata la generazione degli “ImamYouTube”. Rachid Abou Houdeyfa, Abdelfattah Rahhaoui, Nader Abou Anas sono solo tre degli Imam più noti e più attivi sui social network e, ovviamente, sul portale di sharing video YouTube, divenuto per tali personaggi luogo ove postare al Mondo intero le proprie, irose prediche. Gli “ImamYouTube” si scagliano contro tutto e tutti: la musica, il calcio, persino la carne di maiale. E la rete.