Diesel, la vittima a quattro zampe dei terroristi dell’Isis

Diesel

In un’epoca dove la fedeltà è un optional, dove si dà sfogo al proprio delirio uccidendo il prossimo utilizzando lattine di Schweppes riempite con esplosivo e dove, prima di commettere stragi, ci si inietta droga e ci si auto-convince di andare a morire per una “giusta causa”, la storia di Diesel sembra essere decisamente fuori posto. Diesel è morta ieri, Diesel ha preso parte al blitz di Saint Denis, Diesel è stata uccisa dagli stessi terroristi che hanno devastato Parigi lo scorso 13 novembre. Diesel stava facendo il “suo dovere”, se così lo possiamo definire, servendo la Francia.

Diesel era un cane. Nessuno mai accenderebbe una candela per un cane poliziotto, giusto? Nessuno posterebbe un messaggio di cordoglio sui social network oppure dedicherebbe alla coraggiosa malinois “testa di cuoio”, suo malgrado, un pezzo giornalistico. Niente di più sbagliato: il sacrificio della “poliziotta” Diesel non è passato inosservato ed in tanti hanno deciso di dedicarle un pensiero. Una foto della splendida poliziotta a quattro zampe accompagnata da una frase,dal hastag divenuto subito virale #JeSuisChien, da poche parole oppure da considerazioni che è molto difficile non condividere. Anche la Polizia francese l’ha ricordata con dolore, tributandola come eroina francese.

Diesel si è svegliata una mattina di novembre, ha accompagnato il suo padrone a lavoro, alla ricerca di quei mostri assassini che hanno fatto strage di vittime in nome di un dio del quale, probabilmente, sanno poco o nulla. E’ stata la prima ad entrare ed anche la prima a morire, trascinandosi sino a fuori l’edificio per spirare accanto al suo padrone.

Diesel è morta per proteggere uno Stato che non aveva deciso di servire, per una guerra che non le appartiene, poiché quelle che noi chiamiamo “bestie” non contemplano simili abomini. Le “bestie” agiscono d’istinto, non giocano a Risiko con la vita del prossimo, nascondendo i propri interessi dietro la maschera del culto. Religione, guerra, Stato, Isis, strage….niente di tutto ciò faceva parte della vita della povera Diesel.  Diesel conosceva solo un concetto vitale che dovrebbe far parte di noi umani ma che spesso e volentieri accantoniamo: la fedeltà. E la fedeltà all’uomo la ha condotta alla morte.