Il nuovo capo dei servizi segreti italiani ha un volto, invisibile fino ad oggi quando l’ex giornalista Rai Ennio Remondino, ha pubblicato una foto-documento datata 26 maggio 1974, Ci troviamo nell’accademia militare di Modena, 154° corso, e il ministro della difesa Giulio Andreotti stringe la mano al cadetto Alberto Manenti, futuro capo dei servizi segreti . Alto dirigente dello Statoè stato nominato il 24 aprile e risponde edl suo operato direttamente al Presidente Presidente del Consiglio.
Manenti è nato in Libia, a Tarhuna, 62 anni fa, da genitori siciliani, originari di Ragusa, i quali erano andati a cercare fortuna in quella che Mussolini chiamava la “quarta sponda” ragusano. Ha frequentato l’Accademia Militare di Modena dal 1972 al 1974, anno della foto e della abbastanza compromettente stretta di mano. “Nominato Sottotenente del Corpo di Amministrazione dell’Esercito Italiano, consegue la Laurea in Scienze Strategiche. Dal 1974 al 1980, ha prestato servizio presso lo Stato Maggiore dell’Esercito dove è stato l’Ufficiale Addetto all’Ufficio Pianificazione Finanziaria dell’Ispettorato Logistico». E la carriera militare lì finisce” si legge nesse sue note biografiche del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
La sua carriera di spia comincia nel 1980 quando entra nel Sismi dove svolge “incarichi nei settori dei trasferimenti di tecnologie, della controproliferazione delle armi di distruzione di massa e dell’intelligence economica” e negli ultimi anni allarga le sue competenze alla “Minaccia chimico-biologica, nucleare e missilistica”