Sono questi i dati riportati solo nell’ultimo mese dalle squadre del Nas che hanno attuato controlli ed ispezioni nei maggiori esercizi commerciali di alimentari del meridione: delle 1.300 ispezioni effettuate, 390 hanno portato alla luce irregolarità punite con sanzioni per ben 630.000 euro totali, più di 280 tonnellate di prodotti sono stati sequestrati perché mal conservati o scaduti da anni. D’altro canto, è nell’opinione comune che il mezzogiorno sia conosciuto per le numerose contraffazioni e violazioni in campo alimentare, eppure un’operazione di questo genere sembra mettere davvero in luce la reale situazione in cui il sud-Italia versa. Le violazioni riscontrate sono in tutto 634, delle quali circa 80 penali, e gli esercizi commerciali sequestrati o chiusi sono stati in tutto 48. Le irregolarità riguardano soprattutto lo stato di conservazione in cui si trovavano i prodotti, la violazione di determinate norme igienico-sanitarie, che dovrebbero garantire al consumatore una condizione ottimale del prodotto acquistato, se rispettate. Le stime riportano, inoltre, la denuncia di circa 400 commercianti all’Autorità giudiziaria, sanitaria ed amministrativa, ma vedremo nel dettaglio le maggiori operazioni d’ispezione condotte dal Nas nel corso di quest’ultimo mese.
A Palermo, il caso più eclatante è stato l’arresto di un 24enne e di un 43enne pregiudicato, che utilizzavano un locale già sequestrato da tempo dalla Polizia municipale come deposito per interiora di bovino congelate, che i due vendevano abusivamente. Circa 6 quintali ne sono stati sequestrati da alcuni frigocongelatori allacciati alla rete elettrica pubblica e tenuti in uno stato non idoneo. L’operazione è stata eseguita sempre dal Nas, insieme con i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, mentre, sempre nella stessa città, è stata smascherata una ditta di produzione di gelati e pasticceria surgelata, in cui sono stati sequestrati prodotti scaduti da mesi per circa una tonnellata di peso. A Bari, sono state 28.000 le bottiglie di vino sottratte ad un’azienda vinicola con sede in un deposito abusivo non autorizzato e non a norma, dove il vino veniva prodotto in pessime condizioni igieniche; le suddette bottiglie sono state trovate senza capsule di imbottigliamento e senza la certificazione Doc e Igt ed il blocco dell’attività è stato immediato. Anche a Reggio Calabria, l’ispezione in un supermercato della provincia ha messo in luce le scarsissime condizioni igieniche in cui versavano celle frigorifere e scaffalature invase da ruggine e polvere, dove, per giunta, erano venduti prodotti vari (dai salumi ai formaggi) scaduti anche da diversi anni, come si è potuto notare dalle muffe presenti su di essi. L’operazione è stata eseguita non solo dal Nas della regione, ma anche grazie a l’intervento dei Carabinieri: è stato così accertato il grave stato di conservazione non solo dei prodotti in vendita, ma anche del negozio stesso, che presenta segni di umidità persistente ed un’evidente negligenza verso le cure igieniche del locale, motivi per cui l’attività è stata chiusa ed è scattata la denuncia per il commerciante titolare. Sempre a causa di scarsa igiene, l’operazione del Nas di Taranto, Lecce e Bari, coadiuvato dal Comando provinciale di Taranto e dai medici dell’Asl di Taranto e Brindisi, ha portato alla chiusura di sei attività ed al sequestro di circa 600 kg di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione o privi di documentazione di rintracciabilità, a cui si aggiungono svariati prodotti caseari ed oltre 1.600 confezioni dei più differenti prodotti che non necessitano la conservazione in celle frigorifere, ma che erano tenuti in condizioni non a norma, sia dal punto di vista igienico, sia per inadeguatezze strutturali del deposito stesso.