Benzina – Partiranno da sabato le modifiche ai prezzi dei combustibili stabilite dal Decreto del Fare, con le quali il Paese guadagnerà entro l’anno 75 milioni di euro utili per risanare il quadro economico della Nazione. Non sarebbe così allarmante la notizia, se non si trattasse di un altro aumento in vista: indicativamente, ogni 1.000 litri di consumo di carburante il prezzo salirà a 2,40 euro.
Le categorie più colpite saranno quelle di taxisti, autonoleggiatori, gli agenti di commercio e i trasportatori, ma in generale il picco di spesa arriverà per gli automobilisti di vetture a diesel. Le stime, infatti, riportano che saranno proprio questi consumatori ad investire ben 388 euro in più rispetto a quando avrebbero speso nel 2010. Invece, chi alimenta la propria autovettura a benzina pagherà soltanto 257 euro in più. Proprio a cinque anni fa ci si riferisce in quanto a differenze e soprattutto aumenti nel prezzo dei combustibili in Italia. Infatti, è importante sapere che dal 2010 le accise sono aumentate di 10 volte e l’IVA del doppio, come ricorda la CGIA di Mestre.
L’aumento sui prezzi dei carburanti, comunque, non è da intendersi particolarmente gravante sulle famiglie dai consumi moderati: infatti, gli automobilisti di vetture a benzina che non superino i 15.000 Km all’anno spenderanno solo 13 euro in più rispetto agli anni scorsi. Un aumento modesto è previsto anche per i fruitori del diesel, che vedranno la propria spesa aumentare soltanto di 17 euro: un “ritocco”, come confermato anche dalla CGIA già citata. In realtà, andrebbe sempre tenuto presente il dato riferito al 2010, perché quelli che sembrano solo piccoli accorgimenti nella spesa cittadina possono rivelarsi dopo anni un grande dispendio, rispetto a tempi più floridi e, certamente, in cui una spesa maggiore sarebbe stata affrontata con maggiore facilità.