Baby squillo: intercettazioni inchiodano il marito della Mussolini

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Mauro Floriani, marito della senatrice Mussolini

Roma – Alcune intercettazioni confermerebbero il coinvolgimento di Mauro Floriani, marito della senatrice Mussolini, nel giro di prostituzione minorile su cui vertono le indagini condotte nella Capitale. In alcune telefonate, l’uomo avrebbe preso appuntamenti con le ragazzine ed avrebbe parlato anche con l’organizzatore del giro di baby squillo, Mirko Ieni. Quest’ultimo si trova attualmente ai domiciliari per sfruttamento della prostituzione, cessione di stupefacenti e interferenza illecita nella vita privata, accusa legata ai filmati che Ieni registrava durante l’incontro tra le ragazzine ed i clienti del giro. Le intercettazioni recentemente analizzate dagli investigatori risultano sufficienti a confermare Floriani tra i 40 clienti indagati finora, ma emergono nuovi dati anche sulle attività che Ieni aveva svolto nella gestione del giro di prostituzione.

Infatti, pare che l’uomo si fosse invaghito di una delle ragazzine che sfruttava e volesse indurla a smettere di prostituirsi: tale dinamica è stata confermata dalla testimonianza di un’altra delle baby squillo. Come emerso dalle indagini degli scorsi mesi, Mirko Ieni forniva alle ragazzine alcune partite di droga, che esse potevano acquistare da lui con quanto guadagnato dalle prestazioni offerte ai clienti del giro. Tuttavia, la giovane di cui Ieni si era invaghito “non la pagava, perché lei piaceva a Mirko”, secondo quanto raccontato agli investigatori dalla stessa giovane baby squillo. Per le altre, invece, “scalava il prezzo sulla percentuale a lui dovuta per le prestazioni sessuali offerte”: queste importanti testimonianze hanno permesso d’individuare il modus operandi dello sfruttatore Mirko Ieni.

Per quanto concerne i filmati degli incontri che Ieni organizzava tra le sue ragazze ed i clienti, registrazioni sulle quali si basa un altro capo d’accusa a sfavore dell’uomo, pare che gli investigatori siano riusciti a recuperare parte del materiale che egli stesso aveva cancellato in precedenza. Uno di questi filmati costituisce ulteriore prova degli accordi economici stretti tra clienti e giovani squillo, le quali in maggioranza erano minorenni.