Simferopol – “Mosca è dal lato sbagliato della storia”, ha affermato Barack Obama in mattinata, ma l’Ucraina rischia un nuovo scontro aperto con le milizie russe. Sono morti nella capitale della Crimea il soldato ucraino e quello filo-russo che potrebbero essere il pretesto di una nuova, devastante guerra civile. Kiev non accetta tale omicidio, né rinuncia ad arrendersi, mentre Putin ha già affermato che la penisola ucraina “appartiene alla Russia“, e l’ordine per i soldati ucraini presenti nella base militare di Simferopol è di sparare a vista. Non è chiaro come sia avvenuto lo scontro che ha portato alla morte dei due soldati, di cui uno facente parte delle cosiddette “Forze di autodifesa” russe.
Tuttavia, già ad inizio settimana il Parlamento ucraino aveva inviato blindati e truppe armate verso il confine russo, quasi per prepararsi allo scontro che Putin non ha intenzione di evitare. Intanto, nella base in viale Karl Marx, nei pressi del Parlamento secessionista della Crimea, i soldati ucraini aspettano la notte, la quale porterà senza dubbio uno scontro con i filo-russi. Putin continua a rilasciare dichiarazioni di solidarietà verso il popolo ucraino della penisola, affermando di voler accogliere i propri “figli” nella “madre patria russa” e dando seguito all’idea di sé che non per la prima volta egli ha voluto mostrare al mondo: quella del liberatore. Quanto ci sia di vero in queste dichiarazioni lo abbiamo analizzato in quest’editoriale.
“A Sevastopol ci sono tante brave persone e marinai”, ha dichiarato il leader Russo, “siamo noi che li vogliamo parte della Russia e non solo loro che vogliono esserlo”, riferendosi al referendum di tre giorni fa. Con quell’atto, definito “illegale” da tutti i leader occidentali e da Obama, la Crimea ha votato al 95% il “sì” per l’annessione alla Russia (leggi la notizia). Il discorso di apertura di Putin, a Sevastopol, ha commosso anziani e giovani filo-russi. Mentre il Presidente continua ad infiammare gli animi di questi cittadini, prepara il piano di guerra per la conquista della Nazione oltre i propri confini.