Ucraina: Berlusconi bandito. Per tre anni non può entrare nel paese

Berlusconi Putin Ucraina
L’Ucraina ha messo al bando Silvio Berlusconi: il leader di Forza Italia non potrà entrare nel territorio ucraino per i prossimi tre anni. Il motivo? La visita tenuta lo scorso 11 settembre in Crimea dall’ex Presidente del Consiglio italiano e dal presidente russo Vladimir Putin: una visita non concordata dalle autorità ucraine. Così il Consiglio nazionale per la sicurezza di Kiev ha deciso di vietare l’ingresso nel Paese a Silvio Berlusconi, definendolo una “persona non grata”. Ricordiamo che nel marzo 2014 la Crimea, in pieno territorio ucraino, è stata occupata dalla Russia, scatenando la reazione del mondo Occidentale con le prime sanzioni da parte dell’Unione Europea. La visita istituzionale dell’ex cavaliere a Putin è stata interpretata da molti come una legittimazione della sovranità russa sulla Crimea. Anche il premier Matteo Renzi ha recentemente criticato questa scelta: “Il problema Russia non si affronta con passeggiate in Crimea ma con un lavoro di anni. Chi dice risolvo il problema immigrazione andando a passeggiare in Crimea vi prende in giro”.

La black list stilata dalle autorità ucraine comprende anche 34 giornalisti stranieri provenienti da Russia, da Bulgaria, Estonia, Germania, Ungheria, Israele, Kazakhstan, Lettonia, Macedonia, Moldova, Polonia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Gran Bretagna. Questi sono stati banditi, così come Silvio Berlusconi, dal territorio ucraino. Kiev ha poi stabilito sanzioni economiche contro 7 blogger. Tali decisioni hanno scatenato la dura reazione dei vertici dell’Unione Europa. Il commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato Johannes Hahn commenta a freddo: “Non direi che questa decisione possa definirsi nello spirito europeo”. Ma anche la Bbc fa sentire la sua voce: si tratta di un “vergognoso attacco alla libertà dei media“. Infine, la Russia definisce la black list ucraina una “vergogna”.